Intervista a Lorenzo Acerra, autore di Niente latte siamo a Hollywood Intervista a Lorenzo Acerra, autore di Niente latte siamo a Hollywood

Intervista a Lorenzo Acerra, autore del libro Niente Latte Siamo a Hollywood

Le va di raccontarsi in poche righe ai nostri curiosi lettori?

Nel 2002 Report su Raitre raccontava la storia di alcuni pazienti che nessuno era riuscito a far guarire fino a quando non erano confluiti in un’associazione anti-mercurio e anti-amalgama nata a Salerno. Mal di testa, malattie autoimmuni, dermatiti, disturbi digestivi e tiroiditi miglioravano con la rimozione delle otturazioni di mercurio. A ben vedere numerose celebrità hanno fatto delle filippiche sulla tossicità del mercurio: da Johnny Depp alla figlia di Elvis Presley e Jim Carrey.

Stare bene è un’aspirazione di tutti, la gente si organizza oggi su forum salutistici per cogliere e disseminare informazioni essenziali. I pazienti che s’informano sono diventati il mio pubblico attraverso i forum, attraverso la Macro Edizioni e il sito di Report. Io e la presidente della nostra associazione di Salerno, che si chiama Tia, siamo stati contattati da circa 6.000 persone. Fu Tia che esattamente 14 anni fa m’introdusse all’argomento delle piccole e grandi difficoltà di salute che potevano derivare dalla indigeribilità della caseina e dall’elevato contenuto ormonale nel latte vaccino. Negli ultimi dieci anni, ho scritto almeno cinque diversi libri sul latte, ogni volta in un modo diverso, perché l’argomento è da sempre molto sentito da omeopati, macrobiotici, da guru famosi, da esperti di igiene naturale e, come vedrete, da Hollywood.

Il Suo libro sceglie di affrontare argomenti scientifici in maniera innovativa, avvalendosi del contributo di importanti testimonial. Come mai questa scelta così singolare?

Molti amici dopo essere arrivati a leggere una buona metà del libro e aver visto di cosa stiamo parlando, mi fanno i complimenti per aver esposto con così tanta chiarezza un argomento interessantissimo che nessuno prima d’ora aveva avuto modo di trattare. Viene da chiedersi come mai non sia arrivato prima a un libro ad ampio raggio come questo! Una possibile risposta era che fossi troppo occupato mentalmente con il mio tentativo di dimostrare le cose in maniera irrefutabile e tecnica. Gli altri libri che ho scritto sono stati scalpellati via da Medline, Pubmed e da cdrom di dati scientifici.

Nel 2006 lessi un libro di Jim Dawson che era un saggio sulle scorregge: “Blame it on the Dog. A modern History of Farting”. Ripercorreva personaggi famosi e storici in chiave documentarista e umoristica. Era brillante. Allora mi sono detto che volevo scrivere un libro con la stessa euforia. Al diavolo il cdrom con i dati scientifici! Eh si, in un certo senso allora ho copiato da Dawson.

Sembra, oltre che un esperto di medicina e alimentazione, un grande conoscitore dei divi di Hollywood. Come ha fatto a raccogliere così tanti aneddoti e così preziose curiosità?

Ho degli amici macrobiotici oltreoceano. Molti chef delle celebrità e molti guru hanno iniziato da  Michio Kushi. Nessuno dei macrobiotici però aveva ancora fatto in tempo a raccontare la fiaba di questo giapponesimo che arriva a New York, avendo una grande fiducia in se stesso, nel suo messaggio, e soprattutto una sicurezza assoluta che quello lì era il posto più appropriato dove gettare il seme. Michio racconta spesso che il fiore di loto per nascere e fiorire ha bisogno delle condizioni offerte da uno stagno fangoso.

C’è qualcosa che non ha inserito nel volume, ma che vorrebbe svelare ai lettori di recensionilibri.org?

Posso? Sto scrivendo un libro sulle difficoltà di salute di personaggi storici importanti. Presto quindi sarò di nuovo con voi. Ma parliamo un attimo ancora dell’intolleranza al latte. L’esempio di Casey Stoner è formidabile e se non fosse successo sotto gli occhi di tutti sarebbe difficile credere che i latticini possano essere stati decisivi per il campionato del mondo GP.

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Nel 2009 il 24enne australiano della MotoGP si ritirò per due mesi dal campionato in corso. Stress, pressione psicologica, addirittura esaurimento: molte furono le ipotesi formulate dai cronisti. Fece quasi ogni possibile test medico. Dopo circa due mesi di stop, Stoner rientrò e vinse subito due gare. Perché all’inizio di stagione le inquadrature televisive avevano mostrato un ragazzo sempre stanchissimo, pallido e senza forze già prima di metà gara? Era chiaro che le condizioni di Stoner non erano qualcosa di temporaneo che sarebbe semplicemente scomparso. Un omeopata vicino casa sua in Australia suggerì che potesse tratarsi d’intolleranza al latte. «A quel punto avevo davvero pensato che la mia carriera sulle moto fosse finita, ad essere onesto. Perciò sono molto grato a quel dottore.» Il dottore notò che molti dei valori cosiddetti normali del giovane campione erano proprio al limite del range di normalità, tutti verso il basso. Disse allora che aveva visto altre persone con una situazione simile, che avevano risolto dopo aver scoperto che erano intolleranti o ai latticini oppure al glutine. Stoner: «Fui messo a dieta senza lattosio, fui messo a dieta senza glutine. Mantenni questa dieta per due o tre settimane, ed in effetti ero un altro. In pratica si trattava di questo, che bisogna prendersi un periodo di sospensione assoluta da una certa sostanza e poi andare ad osservare se la reintroduzione produceva una reazione (‘Challenge test’)». È così che risultò che Stoner era intollerante ai latticini. Un paio di brevi indulgenze nelle vacanze, indulgenze studiate, fatte per osservarne gli effetti, lo hanno persuaso della severità dell’intolleranza. C’era ancora il dubbio se il problema fosse solo il latte, per il suo contenuto di lattosio, oppure in generale i latticini. Ma poi verso inizio stagione 2009, una settimana in cui aveva avuto un paio di volte la fonduta ci fu un nuovo collasso.

Dunque ora lo sappiamo con certezza che sono i latticini che compromettono le sue condizioni fisiche ideali in ambiente da gara. A ben guardare Stoner da piccolo ebbe tutti i sintomi classici di intolleranza al latte vaccino e cioè riflusso esofageo, dolori addominali a ridosso dello svezzamento, a volte diarrea o constipazione. Tra i 2 e i 6 anni di età ebbe sonno disturbato, riniti e otiti ricorrenti, tutti i problemi che furono sono considerati controllabili e che in effetti scomparvero. Ma poi l’intolleranza al latte ritorna qualche anno dopo o anche decennio, ma in un’altra forma.

Oltre a quelle scientifiche, quale sono le letture preferite di Lorenzo Acerra?

Le letture preferite sono quelle che mi fanno avanzare nelle mie prossime opere. Al momento conduco implacabili ricerche storiche e scientifiche, perché se non ci avevate fatto caso le biblioteche di ogni parte del mondo hanno messo a disposizione su internet nei loro siti dei motori di ricerca del testo dei loro libri scannerizzati. Vi può essere utile saperlo se state pensando di scrivere libri come i miei. Ho un paio di progetti che mi prenderanno un paio di anni. Cosa leggerei però se avessi tempo? Le mie letture preferite sono sempre state relative a scoperte o grandi geni o verità che sono state lasciate al margine della storia. C’è un ricco buffet di cose del genere. Parlo cinque lingue e perciò riesco a scovare e studiarmi delle chicche inedite quando sento di averne bisogno.

 E per finire. Un consiglio medico e uno letterario per i nostri lettori.

 Il consiglio letterario: Wilhem Reich, La funzione dell’orgasmo. Sul fronte della salute, consiglio ai lettori di recensionilibri.org il mio articolo sui denti del giudizio oppure i miei interventi sul forum dei denti.

Grazie per l’intervista a Lorenzo Acerra, autore del libro Niente latte siamo a Hollywood.

Autore: Giusy Casciaro

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