Intervista a Frank Gramuglia, autore de "Il taccuino della vergogna" - RecensioniLibri.org Intervista a Frank Gramuglia, autore de "Il taccuino della vergogna" - RecensioniLibri.org

Intervista a Frank Gramuglia, autore de “Il taccuino della vergogna”

Frank Gramuglia vive e lavora a Milano. Dopo la laurea in scienze politiche intraprende la carriera alberghiera senza mai abbandonare la passione per la scrittura. Si è occupato della direzione di diversi alberghi sul territorio nazionale. Il taccuino della vergogna è la sua opera prima.

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Il genere lo definirei tra il pulp, l’erotico e il trash. Lo stile è asciutto ed essenziale. Diversi lettori mi hanno paragonato a Charles Bukowski. La trama parla di Federico, un ragazzo di 30 anni, scottato dall’amore e dalla vita, con un’infanzia da bambino ciccione e sfigato ma già perverso. Col tempo conosce le donne e utilizza il sesso come redenzione dalle sofferenze del mondo.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Sono un ex direttore di albergo che ha sempre voluto scrivere la sua storia, ma non ne ha mai avuto il tempo. Un giorno decido di mollare tutto e prendermi un periodo sabbatico, scrivo il mio libro e lo mando a diverse case editrici (rigorosamente non a pagamento, sennò eran bravi tutti). Mi danno riscontro positivo una decina di esse nonostante sia un emergente. Sono edito da 96ruedelafontaine.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Le prime bozze le iniziai qualche anno fa, durante i turni di notte in albergo, quando ancora ero un receptionist turnante. Poi facendo carriera e con la promozione a direttore, abbandonai per un po’ la scrittura, ma dentro di me covava il desiderio di completare quella storia. La revisione e la finitura di tutto il progetto hanno avuto una durata di circa 6 mesi.

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Io non aspiro a scrivere come nessuno. Se provi a scrivere come qualcun altro hai già sbagliato tutto. Il mio stile è stato paragonato, come già detto, a Charles Bukowski, in parte a Irvine Welsh. Qualcuno mi associa alla corrente del realismo sporco. Io dico che sono Frank Gramuglia.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Boh. Non leggo mai con la musica in sottofondo. Le parole vanno ascoltate quando si leggono. La musica non mi farebbe apprezzare a pieno le frasi, perciò non saprei proprio. Se la domanda è fatta per capire se questo libro è noioso o no, i miei lettori possono confermare che non lo è affatto.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Ciao ragazzi. Se vi piacciono i romanzi maledetti, il genere pulp/erotico/trash. Se vi piace Bukowski, i racconti di vita vera e senza ipocrisia. L’ironia pungente alternata all’amarezza della vita leggete Il taccuino della vergogna.

Autore: redazione

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