Intervista a Francesco Di Giulio, autore de "La libertà del pettirosso" Intervista a Francesco Di Giulio, autore de "La libertà del pettirosso"

Intervista a Francesco Di Giulio, autore de “La libertà del pettirosso”

La libertà del pettirosso

Francesco Di Giulio nel 2017 pubblica un thriller medievale con una casa editrice NON a pagamento. Ora ha ultimato un romanzo distopico di 600 pagine che presto sarà disponibile.

Parliamo subito del tuo libro La libertà del pettirosso. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

È un thriller medievale. La storia si svolge in un monastero del 1100 nel quale strani suicidi si susseguono dopo che le vittime ricevono un messaggio diabolico su pergamena. Ognuno ha un segreto nascosto che non rivelerebbe mai a nessuno… quel segreto verrà scoperto…

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Il thriller che ho scritto nasce da un incubo che ho vissuto realmente. Mi ha talmente sconvolto che al mio risveglio ho segnato i pochi ricordi vaghi ma intensi dovuti al sogno nefasto e terribilmente oscuro.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Ho impiegato 1 anno.. Ogni sera dalle 22.00 fino all’01.00 di notte… scrivevo in una casa del 1400, con del vino e tanto silenzio. Alcune volte ho scritto in un parco immerso nel verde.

Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Amo molto Glenn Cooper con la sua trilogia “La biblioteca dei morti”. Molti quando sentono la trama, collegano il mio libro a “Il nome della rosa” in realtà una volta letto, si comprenderà come solo il monastero mi accomuna al maestro Eco. La storia è totalmente differente.

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Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Una bel coro gregoriano medievale… lo utilizzavo prima di scrivere.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Scrivo perché voglio muovere le coscienze…Scrivo perché voglio urlare al mondo che solo se c’è il dubbio c’è crescita. Poniamoci il dubbio e saremo liberi!

Autore: Redazione

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