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Gli spietati | Simone Di Cola

Gli spietati | Simone Di ColaIo credo che l’uomo abbia perso la capacità di sentire, di comunicare, di comprendere e per queste ragioni, senza nemmeno rendersene conto, finisca col fare del male agli altri, senza provare niente e senza mostrare alcuna pietà verso il prossimo.”

‘Gli spietati’ è un romanzo realista sull’uomo comune, non ci sono mostri, non è un libro dell’orrore o di fantascienza, al tenebroso castello viene sostituito un banale e mediocre condominio, ma forse, proprio per questo può essere ancora più terrificante nella sua trama perché come diceva Primo Levi “I mostri esistono, ma sono troppo pochi per essere davvero pericolosi. Sono più pericolosi gli uomini comuni”.

Non di mostri, ma di uomini comuni e mediocri parla questo libro; come scrive sempre Primo Levi ne ‘I sommersi e i salvati’, riguardo gli aguzzini nei campi di concentramento, ‘erano fatti della nostra stessa stoffa, erano esseri umani medi, mediamente intelligenti, mediamente malvagi: salvo eccezioni, non erano mostri, avevano il nostro viso…’”.

Simone Di Cola presenta in questo modo ai lettori il suo nuovo libro, ambientato in uno stabile di una località non specificata. Vivere in un condominio in cui si condividono degli spazi non è facile. La vicinanza spaziale non è certo sinonimo di solidarietà e di capacità di interazione. Spesso ci si chiude all’interno delle proprie mura domestiche per proteggersi e non si conosce nemmeno il proprio vicino. Ma allora cosa spinge ad accettare tutto questo?

“La comodità, la pigrizia, il rilassamento delle facoltà mentali e motorie spinge l’uomo a subire l’abbrutimento della vita di condominio. Il fatto è questo, in un condominio è tutto più facile, più sicuro, più comodo. Tutto qui, non c’è altro. Sicurezza in cambio di felicità.” scrive l’autore.

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Nello stabile in cui si svolgono le vicende raccontate da Simone Di Cola si intrecciano le esistenze di nuclei familiari con sfondi sociali, età e fedi differenti. I personaggi si incrociano e interagiscono, ma risultano incapaci di cogliere l’individualità dell’altro, trovando difficoltà nel comunicare e, privi di qualsiasi vera comprensione reciproca, rimangono intrappolati in una spirale di odio e risentimento. Invidia, superficialità e diffusione di voci false: all’interno del microcosmo condominiale, si sviluppano lentamente malvagità e risentimenti. Prende così il via un processo di decadimento che sfocerà in un epilogo tragico.  

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Autore: Redazione Leggere Libri

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