Intervista a Viviana Re Fraschini, autrice de "Mister Pio - Memorie di un bulldog" - RecensioniLibri.org Intervista a Viviana Re Fraschini, autrice de "Mister Pio - Memorie di un bulldog" - RecensioniLibri.org

Intervista a Viviana Re Fraschini, autrice de “Mister Pio – Memorie di un bulldog”

Mister Pio

Viviana Re Fraschini è un’autrice esordiente, pittrice di professione. Si è appassionata ai libri ancor prima di saper leggere e con sua grande sorpresa si è ritrovata a scoprire che c’è un altro modo in cui si può dipingere: attraverso la scrittura. E così non può fare a meno di alternare i pennelli alle penne, o meglio… a una tastiera che ormai è consumata, e piena di macchie di caffè.

Parliamo subito del tuo ultimo libro, Mister Pio – Memorie di un bulldog. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

È un romanzo in cui Mister Pio, un buffo bulldog, senza proferire parola, a parte una serie di abbai, o “ruggiti” come gli piacerà definirli, avrà invece una voce importante nella vita di una strana ragazza capellona con cui scoprirà presto di avere molto a che fare, e a quattro zampe andrà in cerca dello scopo della sua vita con un pizzico di ironia e uno sfondo velato di spiritualità.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

L’amore per la scrittura è nato inaspettatamente dieci anni fa, in seguito alla morte di uno dei miei amori più grandi. Inizialmente è stato terapeutico, una sorta di aiuto per superare il lutto. Poi è penetrata dentro di me e non mi ha più abbandonata. Scrivere per me significa liberare l’anima e tutti quei sentimenti che non hanno voce se non attraverso una penna… o una tastiera consumata.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Ero così ispirata che più di metà del libro l’ho scritto in tre mesi, mentre per le parti finali ci sono voluti anni ed è stato un bene, perché sono maturata e ho potuto dare a tutta la storia un senso più profondo. All’inizio la penna con vita propria scarabocchiava su pezzi di carta per finire poi su un documento word letto e riletto che sotto i miei occhi si è trasformato in un libro.

LEGGI ANCHE:  Intervista a Roberto Venturini - L'anno che a Roma fu due volte Natale

Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

A Garth Stein autore de “L’arte di correre sotto la pioggia”. Lo trovo geniale nella sua semplicità. Enzo, il cane protagonista, come Pio ama esprimere i suoi pensieri con delle battute spesso brillanti e acutamente ironiche. Il senso di questo romanzo è far capire che in fondo, nonostante i drammi della vita, c’è sempre speranza, proprio lo stesso messaggio che vorrei trasmettere col mio libro.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Sceglierei la colonna sonora de “La storia infinita”, forse perché è stata quella della mia infanzia e perché leggendo il libro vorrei si potesse entrare in un mondo magico come è successo a me con il romanzo di Michael Ende.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Quattro zampe possono insegnare a volare senza ali oltre ciò che vediamo per farci scorgere finalmente il vero senso della vita.

Autore: redazione

Condividi Questo Post Su