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Intervista a Domenico Galioto, autore de “L’ultima soglia”

L'ultima soglia

Domenico Galioto, nato a Bagheria il 9 luglio 1959 e ivi residente, lavora a Palermo presso il Dipartimento della Funzione Pubblica della Regione Siciliana. Poeta, ha pubblicato un doppio volume di fotopoesie “L’incanto del mare”, e “Il Diario della Signora Qwerty” tra poesia e racconto. Tra le sue passioni, l’ipnosi e gli scacchi.
L’ultima soglia, Montag edizione, è il suo romanzo d’esordio.

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

L’ultima soglia introduce i lettori in uno scenario già compromesso dove la Terra e l’umanità stessa sono stati sotto l’attacco di Satana. É il 2030 e gli eredi di un’antica confraternita si sono organizzati per evitare mali peggiori in futuro. In un libro sono raccontati i segreti di ciò che ha orchestrato Satana nel suo recente tentativo di spodestare Dio dal suo Trono. Heroic fantasy.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Sono stato sempre un divoratore di romanzi, e mi chiedevo sempre: “Come avranno fatto Stephen King, Dan Brown, etc. a scriverlo?” Ho dovuto studiare una quarantina di libri sulla scrittura creativa, la massima parte in lingua americana, per imparare a utilizzare consapevolmente le tecniche narrative, come nasce una storia, si progetta una trama, si rende avvincente un romanzo dall’incipit al finale.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Ho impiegato circa sei mesi a scrivere di getto la prima versione del romanzo. Scrivevo dopo le 22,00 con la cuffietta, immerso dentro la storia. I personaggi si animavano di vita propria, ma non ero mai soddisfatto. L’incipit era sbagliato. Riscritto, tutto si è sistemato, così pensavo. Invece ho fatto ben tre revisioni principali, staccando tra l’una e l’altra per almeno un mese.

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Se dovessi fare il gioco di avere un modello di scrittore a cui somigliare, parlerei certamente di J. R.R. Tolkien o di Stephen King, ma anche di Dan Brown. Molti modelli anche in Italia. Mi piace parlare dell’immenso conterraneo Andrea Camilleri, che è fonte di perenne ispirazione anche come intellettuale e uomo. Tra gli alti miti il giallista Andrea Vitali e Valerio Massimo Manfredi.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Il mio libro va assaporato ascoltando musica new age o sinfonica, possibilmente classica, per potersi rilassare dalla tensione che la storia alimenta.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

L’ultima soglia non è il solito heroic fantasy. Il protagonista è il lettore che deve scegliere da che parte stare, tra il Bene e il Male, tra un mondo assetato di potere o l’anima sua, e della Creazione. Leggerlo potrebbe ispirarti.

Autore: redazione

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