Intervista a Valentina Mandraccio, autrice de "Piacere, il mio nome è Agatha Lynch" - RecensioniLibri.org Intervista a Valentina Mandraccio, autrice de "Piacere, il mio nome è Agatha Lynch" - RecensioniLibri.org

Intervista a Valentina Mandraccio, autrice de “Piacere, il mio nome è Agatha Lynch”

Piacere

Valentina Mandraccio è nata nel 1987 a Finale Ligure (in provincia di Savona). Si è diplomata presso il liceo scientifico Arturo Issel di Finale Ligure nel 2006 e ha conseguito una laurea in filosofia (con curriculum psico-pedagogico) nel 2010, presso l’Università degli Studi di Genova. Autrice del thriller: “Riflessi di coscienza”, del rosa: “Iside e Celeste” e de “La percezione dei colori”.

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Piacere, il mio nome è Agatha Lynch” è la biografia di un personaggio nato dalla mia fantasia: Agatha, un’executive chef irlandese. Una donna determinata a superare diverse battaglie: in ambito affettivo, lavorativo e non solo… Agatha dovrà combattere anche contro il male del secolo: il cancro. È la storia della sua gavetta professionale. È la storia di una donna introversa, ma caparbia.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Mi chiamo Valentina Mandraccio, ho trentun anni e abito in provincia di Savona. Ho una laurea in filosofia e ho sempre avuto il pallino per la scrittura. Durante i miei viaggi da pendolare per raggiungere l’università mi osservavo intorno e mi dicevo sempre che avrei dovuto cominciare a scrivere. Mi sono lanciata con un thriller. La scrittura, per me, è tutto: è introspezione, è vita e sentimento.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Ho scritto questo romanzo in circa tre o quattro mesi. Mi sono ispirata all’ambiente di lavoro di mio marito (lui è primo chef in un albergo) e ho pensato a quanto mi piacerebbe tornare a lavorare in cucina insieme a lui. Ho tentato di coniugare il suo amore per la cucina con il mio per la filosofia ed ecco Agatha Lynch!

LEGGI ANCHE:  Intervista a Federico Mazzi, autore di “Note stonate di un carillon nella notte”

Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Fëdor Dostoevskij è uno dei miei autori preferiti. Adoro il suo stile: il modo in cui riusciva a scavare nell’animo umano, la sua ironia e ambiguità. La duplicità dei suoi personaggi. Sicuramente uno scrittore del passato destinato a risultare sempre attuale. Mi piacciono le sue riflessioni e i messaggi nascosti tra le righe. Non dire troppo e lasciare che sia il lettore ad interpretare.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Wow! Che splendida domanda! Adoro la musica! Dunque… Così, d’istinto, direi: “Under pressure” dei Queen. C’è molta pressione nel mio romanzo. Pressione a fare meglio, a dare sempre di più.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Ciao! Credi davvero nei tuoi sogni? Beh, allora ti consiglio di leggere il mio romanzo: “Piacere, il mio nome è Agatha Lynch”. Un inno alla vita, un monito a non gettare mai la spugna: qualunque ostacolo dovessimo incontrare lungo il nostro cammino.

Autore: redazione

Condividi Questo Post Su