Intervista a Camilla Angelotti, autrice de "Una ragionevole follia" - RecensioniLibri.org Intervista a Camilla Angelotti, autrice de "Una ragionevole follia" - RecensioniLibri.org

Intervista a Camilla Angelotti, autrice de “Una ragionevole follia”

una ragionevole follia

“Il mio nome è Camilla Angelotti, sono una scrittrice emergente nata a Lucca, in Toscana. Al momento ho vent’anni e studio storia al King’s College di Londra. Scrivo da quando sono bambina, i miei due romanzi pubblicati sono ‘Tutto quello che ho di te’ e ‘Una ragionevole follia’. Amo scrivere e promuovere la passione per la scrittura. Ho recentemente aperto un blog (www.camillaangelotti.com).” Si presenta così la nostra autrice. 

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Il romanzo è un giallo psicologico dai toni profondi e poetici, che tratta la storia della misteriosa e complessa personalità di Claire Harris, vittima di una complessa diagnosi di insanità mentale. Il romanzo rivive in una seduta psichiatrica una serie di conflitti e misteri familiari attraverso gli occhi disillusi di Claire, alla ricerca della propria identità fra amore, odio ed emozione.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Ho iniziato a scrivere quando avevo soltanto nove anni, finito il mio primo romanzo a quindici e pubblicato per la prima volta a diciassette. Scrivere è sempre stato parte di me, credo che la creatività e l’immaginazione siano valori preziosi nel ventunesimo secolo. Scrivo perché amo la vita e le sue complesse sfumature: il potere di colori e immagini per me è ciò che rende la letteratura speciale.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Ho iniziato a scrivere questo romanzo durante una vacanza in Norvegia: i paesaggi maestosi e oscuri, la bellezza sconcertante dei colori vivi e profondi hanno profondamente sfumato i toni del romanzo. Nel giro di tre mesi ho scritto la mia ultima pagina: credo che la magia della fredda natura norvegese abbia dato una profondità speciale al romanzo, una poesia che mi sta particolarmente a cuore.

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

In realtà, è difficile dirlo, dal momento che mi ispiro sempre a molti autori diversi. Ciò che amo più della letteratura infatti è giocare con stili e immagini diverse. Sicuramente amo la profondità e la schiettezza di autori come Milan Kundera in ‘La sostenibile leggerezza dell’essere’. Per dialoghi e immagini, mi inspiro molto a Chekhov, e alla splendida e complessa natura dei suoi personaggi.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Sceglierei musica classica, sicuramente. Qualcosa di melanconico e profondo, oscuro. Il romanzo tratta temi molto profondi e a tratti poetici, perciò sceglierei una musica dai toni ricchi e oscuri, emozionante e intima, che possa toccare le più intime emozioni dei lettori e portarli a riflettere sul messaggio e il significato del romanzo.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Non smetterò mai di dirlo: scrivete, e leggete! Il potere della letteratura è prezioso, perché è leggendo e scrivendo che possiamo fermarci per un attimo, respirare, immaginare, riflettere su noi stessi e sulla complessa realtà che ci circonda.

Autore: redazione

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