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Intervista a Paola Orsini, autrice de “Sotto la luna”

Sotto la luna

Paola Orsini (Latina 1975) vive a Roccagorga, paese della provincia pontina. Laureata con lode in Lettere Moderne (Roma, “La Sapienza”) con una tesi sul Paradiso, a Dante l’autrice ha dedicato tutti gli studi. Ha collaborato con testate giornalistiche cartacee e online dei Lepini ed è stata “addetta stampa” per alcuni enti pubblici. Numerosi suoi testi poetici sono presenti in antologie a tema.

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Sotto la luna” è la mia opera prima ed è una silloge poetica composta da 42 testi, distribuiti in sezioni tematiche, ognuna delle quali prende il nome da un verso della Commedia di Dante. Anche il titolo è una citazione dantesca e fa riferimento all’oggetto di questa scrittura: il sentire umano nelle sue molteplici sfaccettature. Un viaggio dentro tutto ciò che di umano si squaderna sotto la luna.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Io sono un’appassionata e una studiosa di Dante, scoperto per caso a nove anni durante una gita scolastica e mai più abbandonato. Questo è l’elemento che mi identifica. Ho una laurea in lettere moderne e ho svolto diversi lavori nel campo della Comunicazione. Ho avuto una formazione classica, la scrittura è sempre stata il miglior modo per guardare il mondo.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Quest’opera raccoglie tappe poetiche redatte nell’arco di un biennio: 2013 – 2015. Mi costa sempre molto scrivere perché la poesia implica anche dolore. Quindi la mia scrittura è spesso faticosa, intermittente, quasi avessi bisogno di riprendere fiato, di avere tregua. La poesia è un percorso di conoscenza, il luogo dove la promessa di felicità che il mondo quotidianamente disattende si realizza.

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Più che di ispirazione, parlerei di suggestioni, di autori che, essendo stati molto letti, hanno influenzato la mia scrittura poetica, magari dal punto di vista lessicale o semantico. Quindi nei miei testi si riscontrano sicuramente echi danteschi, ma anche reminiscenze leopardiane e montaliane.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Le ballate e i componimenti del maestro Ludovico Einaudi.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Desiderate sempre! Desiderate incessantemente! Senza avere paura! Il desiderio è la scintilla che nutre il mondo ed è infinito come la poesia!

Autore: redazione

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