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Intervista a Lai M. Teleri, autrice de “I fiumi sotterranei”

I fiumi sotterranei

Lai M. Teleri nasce nel 1993 a Ferrara. Attualmente si occupa di psicologia e scienze politiche. Quando i suoi interessi, professionali e non, glielo permettono, salta sul primo aereo per esplorare paesi stranieri – mai senza una buona lettura per il volo.

Parliamo subito del tuo ultimo libro, I fiumi sotterranei. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

In questo thriller al femminile la protagonista, Alice, parte per un viaggio nella speranza di lasciarsi alle spalle una vita deludente. Quando decide di visitare un luogo in cui è già stata tanti anni prima tuttavia, scopre che un vecchio segreto è rimasto ad aspettarla pazientemente. Se vorrà uscirne per la seconda volta, sarà costretta ad avventurarsi in profondità molto più insidiose.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Non è mai nato, c’è sempre stato. Non riesco a pensare a un’età in cui non abbia scritto: ricordo le mie storie come ricorderei la mia migliore amica delle elementari, la quale per altro si gioca questo titolo con due o tre personaggi di romanzi per ragazzi.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Quando ho scritto “I fiumi sotterranei” era pieno inverno. La stesura è avvenuta in appena tre settimane, ma quelle giornate erano quasi completamente occupate dalla scrittura: il flusso narrativo era come un fiume in piena, ed i personaggi non mi abbandonavano quando spegnevo il computer – a dire la verità, non mi hanno abbandonato a lungo anche dopo aver terminato.

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Sogni di avere la potenza evocativa di Alessandro Baricco e al contempo l’essenziale linearità di Haruki Murakami. Vedo il mio romanzo come l’inverosimile fusione di “La ragazza del treno” e “Donne che corrono coi lupi”: un contrasto di storie antiche e ambientazioni nuove, protagoniste fragili eppure coraggiose.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Florence and the Machine oppure Sia: voci che minacciano di spezzarsi da un momento all’altro, per rivelarsi sempre di una potenza estrema.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Dedico questo libro a tutti i lettori coraggiosi, agli esploratori di strade dimenticate, a chi non teme le domande aperte e a chi invece spaventano le profondità, ma alla fine ci scende lo stesso.

Autore: redazione

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