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Intervista a Roberta Bramante, autrice de “Della vita un sogno”

Della vita un sogno

Roberta Bramante vive a Roma dove lavora come docente in ruolo di storia e filosofia. Negli anni pubblica numerose poesie per diverse antologie. Nel 2015 vince un concorso letterario nazionale. Nel 2016 pubblica una raccolta: “Le sembrava bello e altri racconti” – Valletta Edizioni. Nel 2017 vince il premio della critica con un nuovo racconto. “Della vita un sogno” è il suo primo romanzo.

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Trasferitasi a Parigi, Laura riesce a entrare in una prestigiosa scuola di teatro che le permette di coltivare il desiderio di imparare a recitare. La sua ambizione è messa più volte alla prova dalla vita, eppure saranno proprio le difficoltà ad accrescere sempre di più la sua determinazione e a farla riappacificare con una parte di lei più femminile e passionale.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Scrivo da quando sono piccola. Ho iniziato a farlo per gioco. Crescendo, la scrittura ha avuto una funzione importantissima nella mia vita, sia come sfogo, sia come strumento di riappacificazione. Mi ha permesso di conoscermi, di fare chiarezza, guidando e illuminando il mio cammino. Scrivere per me è come pregare, è qualcosa di sacro e mistico insieme.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Della vita un sogno” è stato partorito dopo un lungo, lunghissimo travaglio. Ci sono voluti molti anni prima di mettere la parola fine. Posso dire di essere cresciuta insieme a questo romanzo. Ho sviluppato una sorta di dipendenza nei confronti della storia. Le sue pagine sono diventate il luogo dove potermi rifugiare e vivere una dimensione tutta mia, pacifica e stimolante.

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Mi piacciono la scrittura semplice ma evocativa e immaginifica di Murakami, la fantasia di Calvino, anche se lui semplice non è. Mi ispira molto la capacità descrittiva (soprattutto della vita subcosciente) della Ferrante e ricerco i valori di Hugo e Dumas. Vorrei, quindi, che il mio romanzo avesse il dono d’esser letto tutto d’un fiato, pur entrando nella profondità delle cose.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

The True Colors di Cyndi Lauper. Ognuno di noi possiede in sé un colore particolare e intenso, che può far risplendere.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Credete fino in fondo nei vostri sogni. Non lasciatevi mai sconfiggere. Una vita dedita ai propri ideali è più divertente!

Autore: redazione

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