Intervista a Carlo Bramanti, autore de "I sentieri di giada del poeta errante" Intervista a Carlo Bramanti, autore de "I sentieri di giada del poeta errante"

Intervista a Carlo Bramanti, autore de “I sentieri di giada del poeta errante”

I sentieri

Carlo Bramanti (09/03/1974), è nato ad Augusta, in provincia di Siracusa. Da un’isola meravigliosa a un’altra altrettanto bella, anche se un pochino più grande e molto più lontana da noi, in estremo oriente. Il ponte è costituito dalla grande passione per il Giappone, e in particolare per l’haiku, breve componimento poetico di diciassette sillabe. 

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

I sentieri di giada del poeta errante” è un’incursione nella poesia di strada, una mano inaspettatamente tesa a coloro che non hanno voce e che ancora cercano un filo dorato per riannodare le proprie speranze. É un corpus che abbraccia poesia, haiku e racconti brevi.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

É a dodici anni che ho scoperto il potere terapeutico della scrittura, da lì ho cominciato a scrivere con una certa continuità e a viaggiare in luoghi che erano per me “fisicamente” irraggiungibili.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Ho impiegato due anni per portare a termine questa silloge; la maggior parte dei testi presenti è stata scritta e scelta di notte, tra un sogno e l’altro. Il silenzio notturno è sempre stato fonte di armonia e ispirazione per me: c’è qualcosa di magico nell’impugnare una penna mentre il mondo dorme e una tazza di tè caldo ti fuma accanto.

Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Mi piacerebbe cogliere la limpidezza che Maxence Fermine sprigiona nel libro “Neve”, l’incisività che Sandro Penna scopre con i suoi primi, preziosi versi. In realtà, mi basta sapere che ho strappato un’emozione, un invito a riflettere e alleviato ansie e dolori di qualche persona, seppur lontana anni luce.

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Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Emozioni, del grande Lucio Battisti.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Vi invito a vivere con me un pensiero, un verso, una semplice riflessione. E perché no, un dolore o una gioia, perché un dolore condiviso viene dimezzato, una gioia spartita moltiplicata.

Autore: redazione

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