Nella clessidra del cuore | Giovanna Fracassi Nella clessidra del cuore | Giovanna Fracassi

Nella clessidra del cuore | Giovanna Fracassi

La trama

Nella clessidra del cuore di Giovanna Fracassi è una raccolta costituita da due sezioni: la prima ospita dei racconti, mentre la seconda delle poesie. Molti testi celebri potrebbero essere collegati al suddetto, soprattutto per contenuti e atmosfere; tra questi Le onde di Virginia Woolf, I Canti di Giacomo Leopardi e, ancora, Silenzi di Emily DickinsonCopertina Nella clessidra del cuore

Quali tematiche caratterizzano la raccolta protagonista della nostra presentazione? Senz’altro il Tempo e lo Spazio permeano in particolare l’area poetica, strizzando l’occhio all’importante concetto del Ritorno, che contempla la presenza prima e l’assenza poi, dentro cui s’intrecciano i fili del ricordo, della nostalgia, della malinconia, della speranza, della solitudine, colmabile quest’ultima solo nel donarsi agli altri, nel farsi compagno di viaggio della solitudine altrui, fosse anche per pochi minuti.

Un Ritorno giustificato all’interno del concetto che nulla dell’anima va disperso e che l’energia spirituale di ognuno di noi è in grado di andare oltre, senza esaurirsi con la morte del corpo.  “Tale energia resta a gravitare – come sottolinea l’autrice – attraverso  quelle direttrici che chiamiamo spazio e tempo, categorie che usiamo per dare un ordine al nostro vissuto e a quello dell’umanità, ma che sono estranee allo spirito che ci anima. Quello spirito la cui unicità ci determina e ci identifica come singolo essere irripetibile e dal quale siamo irresistibilmente attratti tanto dall’avvicinarci all’altro da noi, con curiosità ma anche con empatia. Empatia che ci conduce anche a provare compassione, solidarietà, complicità. La cifra ultima rimane comunque  il dolore: il dolore visto non sempre e non solo in modo negativo ma come possibilità dell’esistenza stessa. Il dolore nella sua accezione più ampia che per me coincide, in massima parte, con l’idea del nulla. Quel nulla dal quale proveniamo e al quale torniamo (e qui naturalmente esulo da qualsiasi discorso religioso), un nulla però che ha in sé le infinite possibilità dell’esistenza, delle esperienze di vita, degli incontri, delle emozioni e dei sentimenti. Un nulla che ci circonda e ci rende portatori di significato. Un nulla di fronte al quale proviamo un forte senso di smarrimento: perché sapere di potersi giocare la propria vita è una consapevolezza che sa di vertigine”.

Dolore, smarrimento, tempo, spazio, assenza, ma anche anima, in quanto tutto, ovvero sentimenti, riflessioni ed emozioni, prendono vita proprio da essa, residenza interiore che consente di superare le idee di passato, presente e futuro, ricordandoci che molte cose possono ritornare, grazie alla speranza.

“Tutto era stato ormai predisposto. Il salone era tristemente vuoto, come del resto ogni altra stanza, non più la luce dorata filtrava tra le fessure delle imposte. Non più i cari vecchi mobili addossati ai muri, i tappeti morbidi e ariosi stesi sul marmo. Dove erano appesi i quadri pesanti con la loro cornice dorata, ora restavano ombre e chiazze qua e là più scure, qualche  piuma di ricordi  restava impigliata  fra gli addii pronunciati a fior di labbra, come una mesta nenia, una cantilena triste del cuore che a fatica doveva congedarsi dalle care voci, dai giochi di un tempo felice e spensierato, ma anche dai volti per sempre impressi  su quell’aria gravida di nostalgia. E mi rivedo bambina, seduta accanto a mia madre, proprio lì, sul sedile del pianoforte, a muovere le  piccole dita incerte, o ancora, in cucina, a spiare  la crescita, nel forno, del dolce preferito, ad ascoltare il ritmico timbrare di mio padre sui fogli del ricettario medico,  su quella scrivania del nonno, sotto la quale, in un piccolo spazio, amavo andare a nascondermi.”

In virtù degli argomenti toccati, Nella clessidra del cuore si pone come un’opera interessante, stimolante, ricca di sfaccettature e di occasioni di riflessione. Un viaggio emozionale da leggere e custodire.

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L’autrice

Giovanna Fracassi, autrice nata a Vicenza  da Emilio, medico pediatra, e da Gemma Brazzarola, e nipote di Egidio Fracassi, professore di Lettere e preside del Liceo  Classico A. Pigafetta della città natale, irredentista e autore di numerosi saggi storico-politici, ha avuto sin da piccola la possibilità di vivere in un ambiente culturale molto stimolante. Crescendo, ha libero  accesso alla biblioteca di famiglia e inizia così a nutrirsi di letture di vario genere, spaziando dai romanzi d’avventura ai saggi.

Per Giovanna diviene naturale maturare una grande passione per lo studio della letteratura, della filosofia, della storia,  ma anche della pedagogia e della psicologia, che la condurrà dapprima a conseguire il Diploma di Istituto Magistrale e successivamente la Laurea in Lettere e filosofia  presso l’Università di Padova

I suoi interessi culturali e umani  la portano, in seguito, a studiare e specializzarsi nel metodo Braille e a ottenere l’abilitazione all’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica. Si sposa, appena ventenne, e da questa unione nascono due figli.

La sua carriera come docente inizia alla scuola per l’infanzia per poi proseguire nella primaria e stabilizzarsi nella scuola secondaria di primo grado, dove tutt’oggi insegna Lettere con dedizione e passione.

La morte dell’amatissimo padre e poi la lunga e devastante malattia della madre trovano un’eco profonda nella sua produzione letteraria che si esplicita nella pubblicazione di varie sillogi e  antologie. Inoltre, moltissime sue liriche sono presenti in riviste letterarie e raccolte specializzate.

L’amore per la scrittura viene raccontato in tal modo dall’autrice della raccolta Nella clessidra del cuore: “Questa mia attitudine direi che è presenta da sempre. Ho sempre avuto una predilezione per lo scritto rispetto al parlato, fin dalle mie prime manifestazioni di emozioni  e di sentimenti. La scrittura è sempre stata il mio canale espressivo preferito. Ho iniziato a comporre poesie nel periodo adolescenziale, come tutti, ci sono poi stati dei lunghi periodi in cui ero impegnata su talmente tanti fronti che mi restava appena il tempo per scrivere il mio diario. Poi finalmente sono riuscita a ritagliarmi quello spazio temporale e mentale necessario per tornare a scrivere”.

Non mancano i progetti per il futuro. Per citarne “solo” due: a breve uscirà una raccolta di filastrocche e, in più, la nostra autrice è già al lavoro sulla stesura di un romanzo storico incentrato sulle vicende della sua famiglia.

QUI la nostra intervista all’autrice. 

Lo stile

Ogni viaggio, lascia un segno nella mia composizione. Parimenti ogni mia esperienza di vita, ogni incontro, o anche il semplice osservare il mondo variopinto dell’umanità che mi circonda o del paesaggio in cui mi trovo immersa, forniscono innumerevoli stimoli alla mia riflessione e quindi poi alla mia scrittura” ci rivela Giovanna Fracassi.

Da sempre accanita lettrice, soprattutto di testi classici, ha studiato approfonditamente Leopardi, non solo per quanto riguarda la sterminata produzione letteraria del poeta, ma in particolare per  la sua filosofia, che l’autrice di Nella clessidra del cuore sente molto vicina al suo pensiero e al suo sentire.

Lo stile della Fracassi è pertanto un mix ben riuscito degli autori del cuore, tra cui Woolf, Leopardi e Proust, nonché il frutto delle svariate esperienze di vita vissute, tra cui i numerosi viaggi all’estero e in Italia.

Nella Clessidra del cuore dà libero sfogo a una scrittura fortemente emozionale che si rivolge agli amanti della poesia, per quanto riguarda le liriche, e a coloro che amano una lettura non predefinita, per quanto concerne i racconti. Sia le poesie che i testi in prosa spingono il lettore a porsi delle domande alle quali sarà un vero e proprio ‘toccasana’ rispondere attraverso una ricerca interiore.

 

Autore: redazione

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