Intervista a Mauro Caneschi, autore de "Un'App di nome Lucia" Intervista a Mauro Caneschi, autore de "Un'App di nome Lucia"

Intervista a Mauro Caneschi, autore de “Un’App di nome Lucia”

Un'app di nome Lucia

Mauro Caneschi nasce e vive ad Arezzo. Diploma di Liceo Classico, si laurea in Chimica pura ed insegna presso le Scuole Medie Superiori e l’Università La Bicocca di Milano. Dirige un Laboratorio di Analisi e scrive su l’Orafo Italiano, La Nazione, Il Sole 24 Ore. Ha pubblicato due libri, ama la fantascienza, il wind surf, il parapendio. Sposato, è stato adottato da un gatto di nome Ronfo.

Parliamo subito del tuo ultimo libro Un’app di nome Lucia. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Due fratelli vengono in possesso di un’ I.A. che si manifesta tramite un’App sullo smartphone. Vengono inseguiti lungo il Lago di Garda da due delinquenti che cercano di appropriarsi del codice Lucia che permetterebbe loro di avere a disposizione la prima vera I.A. Autocosciente. Anche un commissario cerca l’autore di due omicidi e la caccia si conclude presso una camera segreta del Vittoriale.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Ho scritto da sempre articoli scientifici e dopo un primo libro “generazionale”, presentato a Torino nel 2015, ho scritto questo secondo e sto terminando il suo seguito assieme ad un romanzo di estrapolazione sociale. Mi piace studiare attentamente la location e mettere i miei personaggi in situazioni difficili per vedere come se la cavano. Mi piace scrivere quello che mi piacerebbe leggere.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Il tempo di scrittura varia in base al tempo a disposizione. Direi circa sei mesi. Mi piace scrivere di getto il più possibile per poi tornare indietro e limare i tempi, descrivere meglio i luoghi, i personaggi, gli stati d’animo.Spesso sposto interi paragrafi in altre zone del testo rispetto alla prima stesura, fino a quando non sono soddisfatto del lavoro fatto, cioè di come si presenta il testo.

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Brown? Mosse? Cooper? Scherzi a parte mi piacciono gli autori “voltapagina” anche se nel mio piccolo non amo le trame troppo intricate. Pochi personaggi, qualche mistero, alcune idee sulle quali riflettere. No ai volumi da 400 pagine. Una via di mezzo tra Indiana Jones e Il Codice da Vinci…

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Un mix tra un inizio tranquillo degli America, via via più serrato con interventi giocosi di rock and roll alla Elton John e roba più pesante alla Ac Dc.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Un’App di nome Lucia per una serata piovosa o una giornata al mare, per un viaggio in treno o per il comodino. Divertimento e perché no, qualche riflessione.

Autore: Redazione

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