Intervista a Elena Gaddi, autrice de "621 anni da te" Intervista a Elena Gaddi, autrice de "621 anni da te"

Intervista a Elena Gaddi, autrice de “621 anni da te”

621 anni da te

Elena Gaddi nasce a Bologna nel 1975. Fin dai primissimi passi nel mondo del lavoro è un’impiegata amministrativa in aziende metalmeccaniche. Ma fra calcoli e fiscalità, trova il tempo di inseguire la sua passione: scrivere. 

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Il mio secondo romanzo, 621 anni da te, racconta di una donna che intraprende un viaggio in Iran, da sola. Fa questo lancio nel buio, quasi convinta di lasciarci le penne o comunque consapevole dell’alto rischio di ciò che accada, ed invece, rimane sorpresa di trovare un “paese amico”. Il romanzo sviluppa l’avventura di questa giovane donna in questo Paese.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Amo scrivere fin da quando ero bambina. Scrivo per me stessa più che per gli altri. Quando scrivo non ho lettori a cui indirizzarmi, non ho schemi e schede da seguire. Scrivo sull’onda della passione del momento, e quando inizio non so mai come va a finire.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Questo libro è stato scritto in un paio di mesi, successivamente e durante alcuni viaggi in Iran. La mia scrivania è il letto, cosparso di fogli, biro, pc e notebook fra le lenzuola. Requisito fondamentale il pigiama.

Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Io non credo di avere un autore di riferimento, ma i sicuramente i miei libri, Terra di Miele (2010) e 621 anni da te (2016) sono ispirati ad un romanzo che mi ha colpito il cuore, quando lo lessi tanti anni fa, e che porto dentro tuttora, “Il cavaliere d’inverno” di Paullina Simons.

LEGGI ANCHE:  Intervista a Roberto Venturini - L'anno che a Roma fu due volte Natale

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Oddio, non ne ho proprio idea. Non ho mai paragonato i miei scritti a delle colonne sonore. Qualcosa di ritmico e romantico allo stesso tempo, probabilmente “Nuvole Bianche” di Ludovico Einaudi.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Posso dirvi che chi sinora ha letto “621 anni da te”, nonostante sia un tomo di 426 pagine, lo ha trovato semplice e scorrevole. E’ stato catturato dall’avventura che racconta, dove l’amore fa da filo conduttore, e lo ha letteralmente “divorato”.

Autore: Redazione

Condividi Questo Post Su