Intervista a MARCO SPECIALE, autore de "Il nome della notte" Intervista a MARCO SPECIALE, autore de "Il nome della notte"

Intervista a Marco Speciale, autore de “Il nome della notte”

Sono nato a Milano nel 1963. Nel 2016, dopo aver vinto il concorso GialloMilanese, la Casa editrice ExCogita decide di pubblicare il mio primo romanzo, “Prima dei titoli di coda”, che ottiene diversi riconoscimenti. Nel novembre 2017 viene pubblicato “Il nome della notte”. Educatore per molti anni, attualmente mi occupo del sito web della mia scuola e di eventi culturali“. Si presenta così l’autore Marco Speciale.

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Il corpo di una prostituta di colore viene ritrovato atrocemente straziato. Un misterioso gruppo xenofobo si assume la responsabilità dell’omicidio ma le indagini si complicano: le mafie nostrane e d’importazione vogliono farsi giustizia. Un anomalo vice questore, innamorato più della propria famiglia che del proprio lavoro, prova a mettere ordine in questo noir ambientato fra le vie di Monza.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Ho iniziato a scrivere da giovane. Ho partecipato ad alcuni concorsi letterari, vincendo qualche premio. Poi, per impegni di lavoro, ho interrotto il percorso di scrittura. Recentemente, a cinquant’anni, sono stato colpito da una grave malattia: ho reagito tornando alla mia vecchia passione. Il mio primo romanzo ha ottenuto diversi riconoscimenti: questo mi ha incoraggiato a continuare.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Ho impiegato circa sei mesi: tenendo conto degli impegni lavorativi mi è sembrato un tempo piuttosto breve. In genere scrivo nel mio studio circondato dagli oggetti che più mi piacciono: una vecchia cassetta della posta, una clessidra antica, un orologio vintage. Una buona intuizione non può però aspettare: mi è capitato spesso di buttar giù idee nei luoghi più diversi, anche sui mezzi pubblici.

LEGGI ANCHE:  Intervista a Roberto Venturini - L'anno che a Roma fu due volte Natale

Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Hanno contribuito a ispirarmi molti autori. Fra i classici sicuramente Pirandello e poi, in ordine sparso: Gadda, Fruttero e Lucentini, Camilleri, Simenon, Vargas, Chandler, Sciascia. Lo scrittore a cui mi piacerebbe essere accostato è proprio quest’ultimo. Il mio romanzo, invece, vorrei che somigliasse al “Pasticciaccio”, pur senza pensare di emulare Gadda, specie nella sua ricerca linguistica.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Come colonna sonora immagino la voce calda e profonda di Fabrizio De André. Le sue storie così vive, dolenti e profondamente umane possono sicuramente sottolineare e amplificare alcuni contenuti de “Il nome della notte”. Vedrei benissimo anche le straordinarie musiche di Nicola Piovani.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Ho voluto disegnare un romanzo che parlasse dell’Italia di oggi. Ho dato voce a personaggi complessi e credibili, da ricordare. C’è la voglia di appassionare e colpire al cuore:”Il nome della notte” è tutto questo.

Autore: Redazione

Condividi Questo Post Su