Intervista a Fiammetta Rossi, autrice de "La strana bottega del signor Balaji" Intervista a Fiammetta Rossi, autrice de "La strana bottega del signor Balaji"

Intervista a Fiammetta Rossi, autrice de “La strana bottega del signor Balaji”

Fiammetta Rossi nasce a Roma ma passa l’infanzia in Sud Africa; tornata in Italia, si laurea in Economia e vola a Milano dove trova un lavoro ordinario ma sicuro. Dopo una lunga e travagliata parentesi amministrativa, si trova a dover scegliere se continuare così oppure reinventarsi come scrittrice. Ha scelto la seconda strada: guadagna di meno, lavora di più ma non è mai stata più felice di così.

Parliamo subito del tuo ultimo libro, La strana bottega del signor Balaji. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Il romanzo tratta di amicizia e di sogni, due temi che spesso vanno a braccetto. A cosa potrebbero rinunciare Giulia e Carolina (due quattordicenni alle prese con problemi troppo grandi per la loro età) per realizzare i propri sogni? Cosa vende esattamente la strana bottega del vecchio e saggio Balaji, il cui arrivo improvviso scombina l’ordinaria grigia vita di Vigevano?

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

A sei anni scrivevo favole su dei fogli che poi appiccicavo con la colla, per la gioia di mia madre. Poi mi sono laureata in Economia e ho sostituito i numeri alle lettere e quelle si sono vendicate vent’anni dopo: ho ricominciato a leggere e correggere i libri degli amici che scrivevano per diletto. Ho riscoperto la mia passione e da lì ho iniziato a frequentare i corsi della Holden.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Ho impiegato circa otto mesi. Vivo nella brughiera del fiume Azzurro vicino un bosco: tutto indica un luogo incantato anche se, per certi versi, è piuttosto selvaggio e aspro. Per vivere qui, ho fatto una rinuncia importante, e questo mi ha portato al tema centrale del mio romanzo: a cosa si è disposti a rinunciare pur di realizzare un sogno? Il fatto è che, a volte, si ha paura ad essere felici.

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Adoro i libri di Dickens, hanno quella vena umoristica e ironica capace di ammaliare. Tuttavia, mi riconosco di più in Jane Austen e JK Rowling perché hanno un modo di scrivere scorrevole e semplice (senza nulla togliere loro!). Sono innamorata di Orgoglio e Pregiudizio e del Primo volume della saga di Harry Potter. Entrambe sono riuscite, con pochi tratti, a delineare ambiente e personaggi.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Musica celtica irlandese senza alcun dubbio.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Il mondo è di chi osa, osa solo chi sogna, sogna solo chi ha il coraggio di rinunciare alle piccole comodità di ogni giorno per inseguire qualcosa di più grande.

Autore: Redazione

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