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Intervista a Aldo Lado autore de “Un Pollo da Spennare”

Aldo Lado nato a Fiume nel dopoguerra è cresciuto a Venezia. Maturato a Parigi, Roma e Los Angeles, si è arenato infine sul Lago Maggiore. Alcuni suoi film sono dei “cult” in tutto il Mondo. Il suo CV di cineasta è lungo tre pagine. Perde tempo presenziando a retrospettive in Festival vari e firmando autografi in librerie. Ma con gioia!

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Peny è uno sfigato affetto da vari handicap. A trent’anni non ha mai avuto una ragazza e sogna una vita normale. Coinvolto in una rapina milionaria viene condannato, ma Espérance, l’autrice del furto, lo fa evadere e si ritrova all’improvviso padre di un marmocchio di tre anni ma senza i soldi rubati dai complici della ragazza. Ma c’è chi ha approfittato di quel furto. Esiste il genere “surreale”?

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Ho diretto un centinaio tra film e telefilm scrivendo altrettante sceneggiature. Negli ultimi due anni mi sono dato alla letteratura spronato da una giornalista e alcuni miei racconti sono stati scelti e pubblicati in antologie di genere. Oltre a “Un Pollo da Spennare” ho pubblicato “I Film che Non Vedrete Mai” e vinto un premio con un thriller in uscita. Come faccio a non amare la scrittura?

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

“Un Pollo da Spennare” l’ho scritto in poche settimane. Mi alzo in piena notte e prima delle 4 sono al lavoro avvolto dal silenzio. Ci sono voluti mesi per lasciarlo riposare e correggerlo prima di darlo al mio editor. Alberto Moravia mi disse che lo scrittore deve mettersi davanti alla pagina vuota con la diligenza dell’operaio e non staccare sino a fine turno. Solo così la pagina si riempie!

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Ogni storia è diversa e non scrivi un thriller o un romanzo storico come una commedia, ma ti sforzi di trovare lo stile adatto al genere pensando al libro che ti piacerebbe leggere. Penso che si debba restare lettori anche quando si vuole diventare autori! “Un Pollo da Spennare” penso si avvicini alla leggerezza e all’ironia di Autori francesi come Pennac e Daninos.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Colonna sonora di sottofondo? Direi il tema del film “ La Pantera Rosa” composto da Henry Mancini (Enrico Nicola Mancini) figlio di un immigrato italiano in America e multi Oscar per le sue musiche di film.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Lasciatevi trasportare dalle emozioni come quando vedete un film. Potete far volare la vostra immaginazione sulle pagine di un libro e vederlo. Leggete,leggete,leggete. Questa è la vera ricchezza che nessuno potrà rubarvi!

Autore: Redazione

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