Intervista ad Agnello Fruncillo, autore de "Solo....un pensiero dopo l'altro" Intervista ad Agnello Fruncillo, autore de "Solo....un pensiero dopo l'altro"

Intervista ad Agnello Fruncillo, autore de “Solo….un pensiero dopo l’altro”

Agnello Fruncillo nasce a Messina nel 1960 e lì risiede con sua moglie Maria e sua figlia Iolanda. Lavora per una ditta farmaceutica da 30 anni svolgendo la professione di ISF (informatore scientifico del farmaco). Ha scritto due raccolte di poesie ed altri testi sono pronti all’edizione. Ama scrivere in lingua ma non disdegna il vernacolo sia siciliano che partenopeo, visto che le origini campane. Nell’intervista che segue ci parla del suo Solo….un pensiero dopo l’altro.

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Libro di poesie in cui vengono esternati di getto i miei pensieri del quotidiano, l’amore totale, che va dalla donna all’amico peloso, alla propria città o alla vita stessa. Rimane tema principale la solitudine vista non come disperazione di star soli ma come momento tutto tuo da cui trarre sprone per andare avanti. Sono anche presenti poesie che denunciano situazioni non belle e non accettabili.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Lavoro come Informatore Medico e sono abituato a parlare in continuo. Devo dire però che fin da piccolo ascoltavo più che parlare e rimettevo in foglio tutto ciò che pensavo. Ho scritto molti fogli, persi tutti negli spostamenti familiari e circa 15 anni fa ho raccolto quanto scritto di vecchio e nuovo, e l’ho conservato su pc. Due libri usciti . Il primo s’intitola “Tra pollice ed indice”.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Non impiego molto tempo poiché le mie poesie sono di natura spontanea. Sembrerà strano ma gran parte delle idee s’illuminano quando sono in macchina per lavoro (passo gran parte del mio tempo) oppure quando intorno a me cala il silenzio; a casa all’albeggiare o la notte quando tutti dormono, quando parte di me è con me.

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Non saprei definire lo stile o l’appartenenza, anche perché penso che la poesia va presa e letta così come viene scritta, senza interpretazioni…e poi non mi piacciono i paletti o le costrizioni; scrivo in rima o in versi sciolti e la sola mia necessità è  far capire il mio animo. Mi piace leggere Trilussa e mi ha affascinato il Cyrano de Bergerac.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Greensleves.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Molti troveranno affinità nelle mie poesie che scivolano veloci ma l’ideale é leggerle una seconda e terza volta. Non uso parole complicate da cercare su dizionari e i pensieri sono quelli che scrivo, interpretateli.

Autore: Redazione

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