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Intervista a Mauro Barbarito autore de “I figli delle ninfe”

I figli delle ninfeMauro Barbarito, nato ad Avellino il 24 Gennaio 1982, sposato e padre di un bimbo di 3 anni, è laureato in Ingegneria Aerospaziale presso la Federico II ed impiegato presso una multinazionale specializzata in servizi di consulenza.
Grazie al proprio lavoro, è spesso in viaggio ed ha la possibilità di crescere e confrontarsi con diverse culture.

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca

Il libro potrebbe collocarsi nell’epic fantasy, racchiudendo nella narrazione le avventure di un gruppo eterogeneo di personaggi, accomunati dall’obiettivo di fermare la furia distruttrice di una ninfa rinnegata, passata, in circostanze oscure, da protettrice del proprio mondo , a maggiore minaccia per lo stesso.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Ho iniziato a leggere da piccolo, appassionandomi da subito alla collana “Urania“. Il passo successivo è stato divorare tutti i libri di Asimov, quindi sono passato al fantasy, senza più abbandonarlo! E ho voluto provare a “stare dall’altra parte”, scrivendo le mie storie.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Non potendo dedicarmi alla scrittura a tempo pieno, diciamo che ci ho messo più di quanto mi aspettassi. Ho ritagliato i miei spazi di notte, e durante la pausa pranzo, per costruire un mondo medieval-fantasy in cui le razze (umani, nani, elfi, ninfe) potessero essere riscoperte, epurate dai cliché tipici della letteratura di genere.

Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

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Ho letto Tolkien, Brooks, Troisi e molti altri. Ho appreso molto da loro eppure non credo che il mio stile rispecchi quello di altri, nemmeno lontanamente. E lo stesso discorso vale per il libro, si può riconoscere in un genere letterario, ma non si può paragonare ad altro, secondo me.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Mi piacerebbe tornare negli anni 80, con un genere che forse poco si addice al Fantasy: Europe – The final Countdown

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Se cercate una lettura leggera, ma non banale, se amate l’avventura, la magia, i duelli, allora dovete necessariamente dare una chance alla mia saga, immergendovi nel suo mondo! Non rimarrete delusi!

Autore: Redazione

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