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Intervista a Manuela Rossi, autrice de “Una cosa bella”

Una cosa bellaManuela Rossi, nata nel 1974, abito a Vico Equense, un paese della penisola sorrentina. Laureata con lode in Scienze della Comunicazione nel 1997, ora è mamma di due splendidi ragazzi, Simone, 15 anni e Daniele, 9 anni. È naturopata, operatrice shiatsu, esperta massaggiatrice del benessere. Ha pubblicato libri di poesie, romanzi e un saggio sulla felicità.

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Una cosa bella” è un romanzo spirituale, un libro che parla di una ricerca, la ricerca del senso della vita. Ci sono diversi personaggi, ogni capitolo potrebbe essere letto come un racconto a sé. Ho immaginato dei legami tra i vari personaggi ma ho lasciato al lettore ampia libertà di costruire tali legami (o di ricostruirli).

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Mio padre era insegnante di lettere e a casa mia c’erano sempre tanti libri da leggere: sono stati i miei amici d’infanzia e oltre.
La scrittura è per me un mezzo di comunicazione molto affascinante, che consente di esplorare se stessi e di viaggiare in altre dimensioni. Mi è sempre piaciuto scrivere, al liceo mi divertivo quando c’era il compito d’italiano.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Ho impiegato quattro anni a scrivere “Una cosa bella” anche se ha solo un centinaio di pagine. Ho scritto nei ritagli di tempo, su ispirazione. Ho pesato e ripesato ogni parola, perché fosse quella giusta, perché niente fosse di troppo. Volevo che il lettore potesse trarre benessere e armonia da ogni riga, come un profumo che ti rimane addosso.

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Mi piace Erri De Luca: c’è tanta musica, tanta poesia e profondità nei suoi libri e credo anche nei miei.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Le musiche di Enya, in particolare “Only time”

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Ciao, sono lieta che ci siamo incontrati. Niente accade per caso e io voglio abbracciarvi in un abbraccio pieno di gioia e d’amore. Vi auguro tante cose belle, Manuela.

Autore: Redazione

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