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Sei tutto per me | Si conclude la serie di J.L. Armentrout

Sei tutto per meJennifer L. Armentrout giunge al capitolo finale della sua serie Wait for you –  Ti aspettavo, composta da 6 libri e 4 novelle.

Sono sei le coppie che si lasciano scoprire e fanno innamorare il lettore nei vari romanzi, attraverso un filo conduttore che li lega tra un libro e l’altro. Un gioco prismatico trasforma quelli che in un precedente romanzo della serie erano solo personaggi di contorno nei veri protagonisti del romanzo in corso. E così via…fino al capitolo finale che vede il focus spostarsi su Jillian e Brock, che scrivono la parola fine a questa serie. 

Li abbiamo incontrati per la prima volta in “Per sempre con me” ma da allora sono passati 6 anni e qualcosa di importante e sconvolgente è successo nella vita dei due ragazzi, distruggendo le loro vite, al punto da allontanarli. I segni indelebili sul volto di Jillian raccontano tutto.

 “Io e Brock eravamo stati amici per la pelle, nonostante la differenza di età. Perdere quella speranza infantile, che un giorno potessimo avere quel lieto fine da romanzo d’amore, era stato terribile. Troncare l’amicizia era stato ancora più doloroso, perché quando l’avevo tagliato fuori dalla mia vita avevo perso il mio migliore amico, il mio complice e il mio compagno di avventure”

Jillian e Brock sono cresciuti insieme, da quando lui, bambino con seri problemi familiari e teppista di professione, si reca dal padre di Jillian per imparare a boxare.  Grazie a lui, Brock diventerà uno dei pugili più famosi e più ricercati della zona.

Da questo momento in poi i ragazzi diventano inseparabili: Jillian diventa un vero e proprio punto di riferimento per Brock, sia nelle sue tante vittorie sia nei momenti più neri e difficili della sua carriera. Lei c’è sempre.

Piano piano la piccola e dolce Jillian comincia a innamorarsi di questo ragazzo tormentato, che in ogni modo proverà a redimersi, nel tentativo di non deludere le aspettative che ricadono su di lui, soprattutto da parte del padre della ragazza.

 

Questo che sembra essere un personaggio alquanto secondario, a mio avviso può benissimo essere considerato la ragione per cui l’adolescente Brock non si lascia andare all’amore verso la giovane Jillian. Il timore di deludere l’unica persona che gli ha dato fiducia rappresentano un vero e proprio freno a quella che sarebbe potuta essere una vera storia d’amore, sin dagli albori.

A mio avviso, Jennifer L. Armentrout avrebbe potuto sviluppare meglio sia il personaggio paterno che i sentimenti combattuti di Brock nei confronti della giovane Jillian. In questo modo la Armentrout avrebbe probabilmente reso la vicenda ancora più appassionate dando maggiore risalto al motivo per cui Brock non si abbandona all’amore, invece di lasciare che questo venga sottinteso e solo a tratti percepito dal lettore.

Il racconto inizia lentamente, la Armentrout ci fa conoscere i personaggi, ormai adulti, con gradualità e senza alcuna fretta; alternando il presente con piccoli flashback del passato,  l’autrice ci incammina verso le ragioni che hanno allontanato i due ragazzi e che hanno fortemente segnato i due, in particolare Jillian. 

Lentezza: non confondiamola con la noia!

Se la prima parte del racconto è caratterizzata da un ritmo lento, questo mantiene comunque alta l’attenzione del lettore. La bravura dell’autrice sta proprio nella sua capacità di mantenere alto il pathos nei confronti del racconto, come se stessimo leggendo un libro giallo. Ci fa stare sulle spine in attesa di capire cosa sia davvero accaduto, in un continuo viaggio nel tempo.

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Voce narrante della storia è Jillian.

Una ragazza delusa dalla vita, ferita nel suo orgoglio e nel suo corpo, Jillian va avanti nella sua quotidianità senza vivere realmente la emozioni ma sopravvivendo all’incedere del tempo. È una ragazza segnata e ha deciso di accontentarsi di quello che le viene offerto senza farsi troppe domande.

E poi c’è lui, Brock, lottatore di professione che al contrario di Jillian non si accontenta e ottiene sempre quello che vuole. Dopo un infortunio è costretto a ritirarsi dalla scena agonistica; lui, però, è combattente dentro e non può arrendersi. Si rimette in gioco usando la sua esperienza, per aiutare gli altri.

“Eppure eccolo lì, in carne e ossa e gigantesco, tanto da far sembrare piccolo quell’appartamento spazioso. Era al cento per cento un uomo adulto, bellissimo ed era una leggenda vivente nel mondo delle arti marziali miste. E, ancor più di quello, era un uomo sopravvissuto a un’infanzia orribile, che aveva smentito le statistiche degli scettici.”

Tutti i libri della serie “Ti aspettavo” di Jennifer L. Armentrout trattano argomenti importanti e delicati, quali la violenza, la povertà, la non accettazione di se stessi. I protagonisti affrontano le loro paure, i loro mostri interiori, vincendo le loro battaglie e dando speranza a chi si trova a leggere le loro storie. 

Come accade spesso nelle serie molto lunghe, gli ultimi libri non riescono ad essere coinvolgenti e appassionanti come i primi, e anche in questa opera accade proprio questo. Se volessimo paragonarla agli altri libri della stessa serie (specie al primo Ti Aspettavo) ” Sei tutto per me” risulta meno emozionante.

Ciò non toglie che la Armentrout è inconfondibile e riesce a catturare l’attenzione del lettore dall’inizio alla fine, senza annoiarlo e soprattutto evitando tempi morti.
Sei tutto per me” è una storia d’amore estremamente realista, che potrebbe davvero accadere a chiunque di noi ed è questo il suo punto di forza: la naturalezza.

Non mancano dialoghi divertenti, battute esilaranti e scene davvero comiche.

Nonostante il romanzo sia l’ultimo della serie, “Sei tutto per me” è comunque autoconclusivo e può tranquillamente essere letto senza aver letto gli altri.

Nonostante non sia il miglior libro della Armentrout, “Sei tutto per me” è una lettura romantica e divertente che riesce a far battere il cuore del lettore e a tenerlo sveglio fino a quando non arriva all’ultima pagina, in cui dovrà per sempre salutare tutti i personaggi che ci hanno fatto compagnia per tanti anni.
La parola fine è stata scritta dalla Armentrout definita la regina incontrastata tra gli scrittori moderni che riesce senza problemi a scrivere Young Adult, Urban Fantasy, Romance e Thriller e rendere ogni libro un capolavoro ed un successo letterario.

Autore: Oriana Giraulo

Giornalista, social Media Manager e divoratrice di libri convulsiva. Il primo libro che ho letto è stato "Il nome della Rosa", mentre quello che mi ha cambiato la vita "Il Maestro e Margherita". Nata nel 1986 a Salerno nella mia borsa non manca mai un libro nella quale mi immergo perché vivere solo una vita per me sarebbe troppo noioso.

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