Il cerimoniere: intervista all'autrice Laura Vedova Il cerimoniere: intervista all'autrice Laura Vedova

Il cerimoniere: intervista all’autrice Laura Vedova

Laura Vedova

Laura Vedova

Laura Vedova ha esordito con il romanzo Il Cerimoniere (edito da Narcissus Self Publishing, su lafeltrinelli.it a € 5,49). Un’intervista all’autrice per saperme di più.

IL CERIMONIERE,  LAURA VEDOVA SI RACCONTA

Un romanzo parte sempre dal suo titolo. Da lì il lettore cerca di farsi un’idea. Laura Vedova, ci vuole svelare qualcosa del suo, Il cerimoniere?

Quando ho iniziato a scrivere Il Cerimoniere non avevo in mente la trama, potrei dire che i personaggi si sono “costruiti” misteriosamente ed hanno vissuto di vita propria benché sinceramente io non abbia mai fatto riferimento a persone reali, tranne per la figura del Palmist che ho davvero conosciuto a Jaipur. L’incontro con questa persona particolare mi ha colpita con le parole ma soprattutto con la sua personalità straordinaria. E’ stato proprio lui a suggerirmi di scrivere e a questo punto mi è stato naturale ambientare i personaggi in India, farli incontrare a Nuova Dehli, ognuno con il proprio destino da realizzare.

L’ambientazione di questo romanzo è in gran parte dovuta al suo viaggio in India. Perché ha scelto questa ambientazione? Cosa l’affascina maggiormente?

L’India è per me innanzitutto un luogo spirituale, vi si può vedere di tutto, il bene e il male, il bello assoluto e il brutto aberrante, nello stesso modo si regolano le emozioni, comunque forti e di qualsiasi valenza. E’ un luogo che fa riflettere sul senso della vita e soprattutto sul senso della morte che per gli indiani non ha nulla di spaventoso e che affrontano con atto vitale e carico di speranza. Come ho già detto nel mio libro, l’osservatore deve sospendere ogni giudizio e ascoltare il proprio sentire più sottile.

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LAURA VEDOVA DESCRIVE I PERSONAGGI DE IL CERIMONIERE

Michele, Victor, Helen. Cosa accomuna questi personaggi, oltre alla meta che raggiungono e in cui si incontrano?

Ognuno di loro si mette in viaggio con una motivazione ben precisa, lavoro, vacanza e ricerca di una cura. In realtà queste ragioni concrete celano un desiderio sottostante di sfida personale alla ricerca o al ritorno dei valori fondamentali dell’esistenza. Li spinge il desiderio primario di emergere dalla vita quotidiana per compiere qualcosa di eroico, ognuno a modo proprio.

Nel suo romanzo, ha pensato alla metafora della vita come viaggio, come ricerca?

Credo che la linea guida del mio romanzo si basi proprio sull’indispensabilità della presenza dell’altro, “l’altro da me”, senza il quale o i quali l’individuo quasi nulla può. Secondo il principio che nessuno è autofondante si rende necessaria la partecipazione di “altri” anche per il riconoscimento di questa necessità che poi rimanda in ultima analisi ad un desiderio di fede in una divinità suprema. In alcuni casi la fede ha prodotto dei miracoli ed è questo generalmente il risultato più ambito al quale si tende, talvolta con azioni mirate altre volte aggrappandosi semplicemente.

Autore: Mariapaola De Santis

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