Intervista a Elton Varfi, autore del romanzo Il fantasma di Margaret Houg Intervista a Elton Varfi, autore del romanzo Il fantasma di Margaret Houg

Intervista a Elton Varfi, autore del romanzo giallo Il fantasma di Margaret Houg

Intervistiamo Elton Varfi, giovane autore del romanzo giallo Il fantasma di Margaret Houg, disponibile in versione ebook su laFeltrinelli a € 0,99.

Come mai ha scelto di ambientare il romanzo in Inghilterra? Quanto la passione per la letteratura gialla e noir di origine inglese ha influenzato la costruzione del personaggio dell’investigatore Ernest Devon?

Il primo libro del genere giallo che ho letto è stato “Poirot a Styles Court” di Agatha Christie. Leggere le inchieste di Hercule Poirot per me era una esperienza quasi mistica. Posso dire che per me Agatha Christie è la regina indiscussa del genere giallo e il personaggio da lei inventato, il detective Hercule Poirot, inarrivabile. Naturalmente, questo ha influenzato senza dubbio il mio modo di scrivere.

Dalla lettura del romanzo appare evidente un forte interesse per le scienze occulte. Perché ha scelto di non approfondire questo aspetto, preferendo scrivere, invece, un giallo classico?

Perché le scienze occulte sono state una buona scusa per raccontare un personaggio eccentrico come Margaret Houg.

Se dovesse raccontare in poche righe la trama del romanzo, risvegliando la curiosità di un ipotetico lettore, su quali aspetti insisterebbe di più: il mistero e il crimine oppure le trame familiari degli Houg?

Le trame famigliari degli Houg hanno in sé qualcosa di misterioso. Il crimine e il mistero affascinano non poco i lettori e io credo, senza falsa modestia, che ci sia una buona dose di questi ingredienti nel libro.

L’intreccio non lascia trasparire nessun indizio che induca il lettore a farsi un’idea più precisa del colpevole. L’intento è dunque quello di sorprendere chi legge con un finale inatteso? Oppure quello di creare un investigatore da ammirare capace di tenere sempre desta l’attenzione fino alla risoluzione del caso?

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Il lettore si aspetta che l’investigatore risolva il caso, questo è scontato. Sarebbe buffo se succedesse il contrario. Un investigatore che fallisce nel proprio compito non sarebbe gradito a chi legge. Perciò l’idea è proprio quella di avere un finale a sorpresa. Naturalmente spero di esserci riuscito.

Incontreremo di nuovo l’investigatore Devon in altre avventure, come spesso accade per i romanzi gialli? E se sì, la sua storia personale avrà un’evoluzione?

Ora come ora ho altri progetti, ma non le nascondo che l’idea di dare vita a nuove avventure per Ernest Devon mi stuzzica parecchio.

Autore: Rina Zamarra

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