Intervista a Simona Cocola, autrice de "Passaggio in blues" Intervista a Simona Cocola, autrice de "Passaggio in blues"

Intervista a Simona Cocola, autrice de “Passaggio in blues”

Passaggio in blues

Simona Cocola è una pubblicista torinese, iscritta all’Albo dei giornalisti dal 2001, scrittrice in itinere e ideatrice della rubrica radiofonica “Scrittori sopra le righe”. In questa intervista ci parla del suo Passaggio in blues

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Passaggio in blues è il titolo del mio secondo romanzo. Siamo in California sul finire degli Anni ’60 con Joe, un ventenne che vorrebbe realizzare il sogno di aprire una scuola di musica. Racconto 20 anni della sua vita, in cui arriverà fino in Venezuela per cercare sua figlia, e qui conoscerà il suo migliore amico, lo scontroso professor Richmond. Nel mezzo le canzoni e la storia di quell’epoca.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Nasce dopo l’amore per il disegno (all’età di 13 anni decisi di fare la stilista) e per la lettura. Il colpo di fulmine? Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello, poi, in terza superiore mi accorgo che mi sto innamorando lentamente della scrittura…

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Un’estate, un autunno e un inverno di seguito, nella casa dei miei genitori per un ritorno vissuto da me in modo forzato, ma che, come ogni esperienza, mi ha insegnato qualcosa. Probabilmente, se non avessi vissuto quell’esperienza, non avrei mai conosciuto Joe, il prof. Richmond, Elodie, Fie, Amy, i personaggi di Passaggio in blues.

Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Bukowski per il professor Richmond, Pirandello per il giallo che si respira nel romanzo, Murakami e Gabo (Gabriel Garcia Marquez) per certi miei tratti onirici e romantici che si ritrovano nel mio romanzo d’esordio “Particelle di profumo alla lavanda”.

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Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Quella che, realmente, ha fatto da sottofondo musicale al libro: Into the wildEddie Wedder.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Lasciatevi ispirare! Entusiasmatevi sempre! Datemi retta 😉 Ogni pensiero, ogni singola parola, ogni personaggio di Passaggio in blues, ha rappresentato per me qualcosa d’importante, che spero vi possa arrivare.

Autore: Redazione

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