Coordinate d'Oriente di Alessandro Perissinotto Coordinate d'Oriente di Alessandro Perissinotto

Coordinate d’Oriente di Alessandro Perissinotto

Coordinate d'Oriente recensione

Ognuno di noi ha bisogno di raccontare e di essere raccontato.

Ad un certo punto, o prima o dopo, arriva per tutti un momento in cui sentiamo il bisogno di fare il bilancio della nostra vita. E spesso lo facciamo quando, ripercorrendo quello che è stato, ci accorgiamo che le cose non sono andate come dovevano andare e che quel conto aperto con il passato, continua a pesare come un macigno sulle nostre coscienze, permettendo ad una ferita mai chiusa, di continuare a far male.

È così anche per Pietro Fogliatti e, forse, soprattutto per lui. Mai avrebbe creduto che, un solo luogo, quell’albergo di Malpensa, fosse capace di contenere due momenti così significativi e, al tempo stesso, diametralmente opposti… la fine del suo matrimonio con la donna di sempre, ma ormai consumato dal dolore e dalle incomprensioni e un nuovo inizio, la partenza per Shanghai, per rincorrere il suo Grande Sogno.

Per realizzare il suo ideale di imprenditore modello sbarcato nella terra d’Oriente, Pietro, inevitabilmente, porta con sé tutto quello che in realtà avrebbe voluto lasciarsi alle spalle; come la morte del padre, causata dai veleni respirati durante gli anni di duro lavoro, e Giorgia, sua figlia, strappata troppo presto da una vita che voleva vivere a tutti i costi. Nella sua fabbrica niente di tutto questo sarebbe dovuto succedere. Ma soprattutto, in quella fabbrica, si sarebbe dovuto realizzare il progetto che avrebbe consentito a Giorgia di vivere per sempre. Aveva grandi idee Pietro, cariche di sani principi e di quel sogno che inseguiva. Ma come spesso succede, anche i progetti più ambiziosi, devono fare i conti con la realtà e a ricordarglielo ci saranno gli imprenditori americani e anche il destino.

Quel destino che gli farà incontrare Jin, una donna cinese segnata dal suo stesso dolore e dalla stessa rabbia nei confronti di chi le ha portato via la cosa più cara al mondo. Pietro e Jin si riscopriranno più vicini di quello che l’apparenza sembra suggerire, sorretti l’uno all’altra dal ricordo dei loro figli e da un amore segretamente custodito, ma che permetterà ad entrambi di riemergere dal quel mare di odio nel quale lentamente stavano annegando.

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Niente di tutto questo sarebbe mai arrivato alle nostre orecchie se un giorno, Pietro, non avesse deciso di riprendere in mano la sua storia per consegnarla nelle mani di chi, forse, ne avrebbe potuto fare buon uso, per poi donarla ad altri,  salvandola, così, dall’oblio. È stato più facile del previsto far arrivare il dossier dei suoi ricordi, firmato Annarita Dionisio, sopra la cattedra di un  docente di scrittura creativa all’Università di Torino. Ancor più facile è stato attirare la sua curiosità, portandolo a compiere un viaggio che lo porterà sulle tracce di Pietro, che sembravano ormai perse, per ridargli nuovamente forma.

La Critica

Coordinate d’Oriente di Alessandro Perissinotto è la storia di un viaggio che ci porta al di là del mondo alla scoperta di una nuova cultura e di una nuova realtà. Ma soprattutto ci porta alla scoperta della storia di un uomo, messo di fronte al proprio dolore e al proprio destino, alla ricerca di una dimensione capace di salvarlo.

Protagonista, narratore e lettore, seppur in tempi diversi, si trovano a vivere e rivivere gli stessi fatti, come se, davvero, tutti  facessimo parte dello stesso progetto creativo.

Temi importanti e attuali, come la delocalizzazione, l’espatrio, lo sfruttamento, l’inquinamento, che ci mettono davanti non solo alla storia narrata, ma anche alle problematiche del nostro presente.

Un libro che rivela l’importanza dell’atto del ricordare e del narrare e che permette ad ogni vissuto di ritrovare le proprie coordinate.

Autore: Elena Coppi

Vengo da un piccolo, ma non sconosciuto, paese della Toscana che si chiama Santa Fiora. Per me, un libro è una piccola Creazione capace di cambiarci, di emozionarci e nel quale immergersi per poi lasciarsi andare: la più dolce delle follie.

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