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Un gioco pericoloso | Giovanni Canestrelli

La trama

Dopo aver dato un contributo fondamentale in una importante operazione anticamorra, Elena Parri, promossa capitano dei Carabinieri, lascia Napoli per trasferirsi a Ferrara, dove assume il comando della Compagnia. È proprio a Ferrara che, in seguito all’uccisione di una ragazza, esperienze drammatiche e momenti d’intimità si alterneranno tra loro nello scenario ovattato della provincia dove, sotto una calma apparente, nascono legami forti e passioni distruttive. Per Elena è solo l’inizio di un’indagine difficile che la porterà ad incrociare la strada di tante persone e a prendere decisioni che cambieranno forse per sempre il corso della sua esistenza…Un gioco pericoloso

È questo il fulcro di Un gioco pericoloso, il romanzo di Giovanni Canestrelli, che si presenta sin dalle prime pagine come un lavoro coinvolgente, diretto e intrigante. Un giallo classico, con una vittima, un’investigatrice e un’indagine difficile su cui lavorare…gli ingredienti per appassionarsi, emozionarsi e farsi prendere dal racconto ci sono davvero tutti!

…Stanotte, mentre ero ferma davanti a quel corpo senza vita, mi sono sentita afferrare da qualcosa che non mi consentiva di allontanarmi… credo che qualche atomo di quella povera ragazza fosse ancora lì ed io, guardandola, standole vicino, ho sentito dentro di me delusione rabbia, rimpianto. Non erano sentimenti miei, non nascevano da me, venivano da fuori, come portati dalla nebbia. Erano pesanti, torbidi e si sono poggiati sul mio cuore, sulla mia anima, sulla mia pelle.

Un gioco pericoloso ricorda le atmosfere in cui opera Rocco Schiavone, il vicequestore creato da Antonio Manzini, e si snoda attraverso vicende intense e caratterizzate da passioni morbose, nonché poteri forti, per un mix tutt’altro che innocuo, pronto a scombussolare l’apparente tranquillità della borghesia di provincia.

Nel mio romanzo narro una vita spezzata a diciannove anni, una ragazza che ha creduto di condurre un gioco che l’ha travolta… ma non vorrei svelare troppi particolari sulla trama, per non togliere ai lettori il piacere della lettura. Sesso, denaro e potere si intrecciano e coinvolgono i personaggi della vicenda. Sono le mole che spingono l’uomo a sporcarsi le mani” ci rivela l’autore.

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L’autore

Giovanni Canestrelli nasce a Milano nel 1947. Laureato in giurisprudenza, ha sempre lavorato per la Pubblica Amministrazione, prima a Ferrara e poi a Napoli, dove ha concluso la sua carriera come direttore della Scuola regionale di Polizia. Sposato con Gabriella, ha due figlie: Valentina, anestesista e Benedetta, biologa. Quattro nipotini animano le sue giornate.

Cos’è la scrittura per il nostro autore? Ce lo dice lui stesso: “La scrittura è evasione dalla quotidianità: scrivendo si riesce a dar vita ai propri sogni, a dare corpo alle proprie fantasie, creando personaggi e situazioni in cui ti saresti voluto trovare”.

Una passione-evasione che lo coinvolge, anche in nuovi progetti: “Ho già terminato il quarto romanzo, sempre con Elena Parri quale protagonista, chiamata a fronteggiare la tratta internazionale di minori”.

Tanta attualità nelle storie raccontate dal creatore di Un gioco pericoloso, il quale prende spunto dal quotidiano, ma anche dalle consapevolezze maturate personalmente nel tempo e dai legami letterari che durano e persistono nei suoi romanzi: “Gli anni trascorsi a Ferrara mi hanno reso consapevole che dietro il perbenismo e la tranquillità spesso si celano passioni dirompenti e intrighi impensabili. Elena Parri, il capitano dei Carabinieri che conduce l’indagine sulla morte di Eleonora, nasce nel mio precedente romanzo. Mi sono affezionato a questa ragazza capace e testarda e me la sono portata con me in questa nuova avventura”.

Per saperne di più sull’autore Giovanni Canestrelli leggete la nostra intervista QUI

Lo stile

Ed Mc Bain, Jeffery Deaver, Lee Child. Sono questi gli autori che rappresentano, insieme a molti altri, il modo di scrivere storie che ha influenzato non poco l’attività letteraria di Giovanni Canestrelli.

Diretti, semplici, essenziali, i loro romanzi non deludono mai e rimangono impressi nell’anima come i personaggi che hanno creato. Tra gli autori citati, Lee Child è quello che sento più vicino al mio modo di intendere la scrittura di un romanzo. Parole chiare, essenziali, senza inutili voli pindarici. Cerco di scrivere quello che mi piace leggere” afferma il nostro autore, che ha dato vita a Un gioco pericoloso in tre mesi di lavoro, condotto nelle ore notturne, davanti al computer, con una bacchetta di incenso e la musica dei Pink Floyd in sottofondo.

Durante la stesura, non sono mancati gli accadimenti che hanno generato aneddoti come questo: “Dopo aver scritto più di cinquanta pagine, un fulmine ha colpito il palazzo dove abito, danneggiando le memorie di tutti i computer in quel momento attivi, tra cui il mio. Fortunatamente avevo appena inviato i capitoli già scritti sul Kindle di mia moglie, censore severissimo, e quindi non ho perduto nulla!

E, al tempo stesso, non mancano le soddisfazioni relative alla pubblicazione del romanzo protagonista della nostra presentazione: “Una ragazza che ho incontrato in libreria mi ha detto: «Mamma non è uscita con me perché doveva finire il suo libro». Una bella soddisfazione!”.

Un’ulteriore curiosità? Hopper è il pittore preferito di Canestrelli, e i lettori avranno modo di accorgersi che la ragazza ritratta in copertina è proprio la Eleonora della storia narrata…

Autore: redazione

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