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Intervista a Gianmarco Soldi, autore de “Cosa resta di Male”

Cosa resta di Male

Gianmarco Soldi è nato nel 1992 e vive in provincia di Cremona. Laureato in Comunicazione d’impresa e dei media, è musicista e compositore, collabora come autore con diversi artisti, orchestre ed edizioni. Il suo primo romanzo, “Cosa resta di Male“, è pubblicato da Rizzoli (marzo 2019).

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

“Cosa resta di Male” è un romanzo di formazione; racconta la storia di un amore bulimico, disarmonico, che vede nella dipendenza e nei rapporti di forza il suo equilibrio. Tutto parte da Amato e Malena, un bambino intimorito da un desiderio che non si è scelto e una ragazzina vestita di nero con alle spalle un passato segreto e tormentato. Da qui si sviluppa la loro educazione sentimentale.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Ho 27 anni e vivo in provincia di Cremona. Sono laureato in Economia e Comunicazione, ma lavoro come autore e compositore di canzoni. La passione per la scrittura è sempre andata di pari passo con quella per la musica. Ho sempre scritto per necessità, di notte e rubando stralci di tempo tra gli impegni. “Cosa resta di Male”, edito da Rizzoli, è la mia prima pubblicazione.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

La prima stesura del manoscritto è durata poco più di tre mesi. Ho iniziato nell’estate del 2017, scrivendo in giardino, in treno, nella pause, ambientando la storia nella provincia di Cremona, dove vivo. Camminavo per la campagna e cercavo di immaginarvi i miei personaggi e la loro vita, fino a quando è arrivata Male con la sua storia. Da lì tutto è venuto di conseguenza.

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

In realtà, mentre scrivevo cercavo di leggere romanzi completamente diversi (thriller, storici, ecc) per essere influenzato il meno possibile. Ma pensandoci bene – ovviamente senza voler fare paragoni – credo di aver “assorbito” alcuni aspetti della scrittura di Louis de Bernières, B.E. Ellis e Buzzati, tutti autori che adoro. Più che nello stile, credo nello spettro emotivo di certe situazioni.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Ho scritto sempre con la musica accesa. Se dovessi consigliare una colonna sonora, direi sicuramente Bon Iver, Steven Wilson, Lo Moon, Prefab Sprout, The Contortionist, Ryuchi Sakamoto e Chet Baker. Senza dimenticare “Motel San Pietro” di Nicolò Carnesi, da cui è tratta la citazione a inizio romanzo.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Tutti noi abbiamo un segreto di cui ci vergogniamo, un desiderio che non abbiamo scelto ma di cui non possiamo fare a meno. Ma lo sappiamo: per quanto disarmonico, nulla è più necessario dell’amore. Spero che anche voi possiate volere bene a Male.

Autore: redazione

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