Intervista a Donato Bella, autore de "Sesdekzorcoj - 60 esorcismi" Intervista a Donato Bella, autore de "Sesdekzorcoj - 60 esorcismi"

Intervista a Donato Bella, autore de “Sesdekzorcoj – 60 esorcismi”

60 esorcismi

Donato Bella (Positano, 1958), ha due figlie, ama il mare, il Rock, la satira, è incuriosito dalla magia. Dal 1992 al 2002 è stato redattore del mensile della Costiera Amalfitana Ecostiera e del periodico Bianco d’Uovo. Dal 1998 è giornalista pubblicista. Dirige la testata locale “Furore”. Tra il 1992 e il 2015 è stato consigliere comunale. Nel 2008 ha pubblicato il suo primo romanzo,“Nudasìmma”. 

Parliamo subito del tuo ultimo libro, Sesdekzorcoj – 60 esorcismi. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Il libro non ha una trama, componendosi di sessanta racconti brevi, da una a tre pagine massimo. C’è un filo che li lega, però, quello dell’introspezione che si intreccia a riflessioni di carattere sociale, e dell’atmosfera che li avvolge, magica, esoterica, metafisica.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Non ricordo una causa particolare. So che già dalla prima adolescenza ho sentito che mi piaceva scrivere. Sarà stato, forse, perché in casa vedevo dei libri e sentivo parlare del “leggere”.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Credo di averci impiegato circa un anno, lavorandoci nei momenti liberi e di maggiore ispirazione. Quando potevo, mi chiudevo in camera, ascoltavo musica e, in una prima fase ho scritto su foglietti di carta i miei pensieri, disegnato le mie streghe e gli altri personaggi, abbozzato i paesaggi, recuperato le atmosfere dai ricordi; successivamente li ho sviluppati, infine trascritti al computer.

Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Marquez mi ha colpito molto in gioventù, soprattutto “ 100 anni…”. Ecco, stando al gioco, per un’analogia penserei al suo “realismo magico”.

LEGGI ANCHE:  Intervista a Chiara Maria Bergamaschi, autrice di “Lo sguardo oltre”

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Qualcosa di Jan Garbarek Group, da “I took up the runes” in su.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Sedekzorcoj: per il lettore che non segue gli schemi soliti e ama scovare i segni di linguaggi complessi per provare a riconnetterli.

Autore: Redazione

Condividi Questo Post Su