I segreti della scogliera di Marco Esposito I segreti della scogliera di Marco Esposito

I segreti della scogliera di Marco Esposito

I segreti della scogliera recensioneI segreti della scogliera di Marco Esposito, edito dalla Lupo Editore, è un romanzo che definirei singolare, apparentemente autobiografico in cui l’autore illustra la genesi della sua tecnica narrativa “….partiva da un’immagine o da una situazione. Poi cercava di trovare un contesto credibile in cui poterla inserire e da lì partiva la scrittura. Una volta aperto il portale, la storia si raccontava da sé e il suo compito era solo di trascriverla”.

Ma se questo non accade? Ecco arrivare la crisi del “foglio bianco”, quella che attanaglia ogni scrittore, specie dopo la pubblicazione di un lavoro baciato dal successo internazionale. Giorno dopo giorno, il timore si fa angoscia che prende cuore e mente e che incide nella quotidianità e nei rapporti personali.

La trama

In questo stato d’animo si trova il protagonista-scrittore de I segreti della scogliera. Pensa di tornare a Torre del Fiume, un paesino del Salento con Torre malandata e un fiume sotterraneo scavato dall’acqua nel corso dei secoli, che mette in comunicazione l’Adriatico e lo Ionio. Qui vi ha trascorso le sue estati da adolescente e qui ha ambientato il suo primo romanzo, quello che gli ha dato la popolarità. Giuseppe Scrimieri ha comprato una casa abbandonata sul cucuzzolo della scogliera, il suo amico Andrea ha provveduto a farla sistemare splendidamente ed è così sicuro che davanti a qual mare splendido, a quei colori meravigliosi, lontano dal caos della città, in perfetta solitudine, troverà l’ispirazione e la concentrazione e chissà anche l’ambientazione per un nuovo romanzo.

Non ha fatto i conti, però, con un errore grave, un misto di ingenuità e superficialità. In quel romanzo non ha celato a dovere i protagonisti presi dalla realtà, di qualcuno addirittura ha conservato lo stesso nome, pagandone anche le conseguenze legali di risarcimento.

Perciò presume che lo accolgano a braccia aperte per la popolarità e la positiva ricaduta economica sul paesino, ignorando che i peccati di provincia non sono facili da dimenticare, anzi alimentano il sospetto, la maldicenza, la vergogna.

Ne sa qualcosa Joe che gestisce con il figlio minorato il minimarket ossia “la bottega del pettegolezzo”, ove per sei giorni la settimana assiste in silenzio a quel rituale sempre uguale, divertendosi sotto i baffi a notare le incongruenze tra le versioni, ricomponendole come tessere di un puzzle.

Joe aspettava con ansia la domenica quando poteva dedicarsi ai suoi libri. Leggeva avidamente, viaggiando per il mondo tramite quelle frasi stampate come non avrebbe mai fatto con il corpo

Dopo la pubblicazione del libro dell’amico-scrittore, il paese ne esce stravolto e Joe vede le chiacchiere al bancone diminuire, sostituite da silenzi carichi di vergogna. Una coltre di oscurità aveva adombrato i volti; la vitalità che aveva caratterizzato quella comunità seppur densa di ipocrisia, aveva ceduto il passo a uno stato di tensione e diffidenza reciproca che aveva paralizzato il paese intero.

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È quindi un’atmosfera ostile quella che accoglie Giuseppe al suo rientro e che la sua presenza non sia affatto gradita è evidente negli sguardi sfuggenti, nei gesti provocatori, nelle parole ambigue. Tutti gli abitanti, escluso la giovane Guendalina, convergono su di un obiettivo ben preciso: indurlo ad andar via perché non indaghi ulteriormente sui loro segreti e non partorisca un’altra storia sui loro inconfessati peccati.

Così inizia una escalation di turbamenti, paure, con sogni popolati da strane creature, urla femminili e bambini con occhi di ghiaccio. Il paesaggio cupo fa da sfondo, un mare tempestoso con alte mareggiate, una pineta dal fondo sconnesso a strapiombo sulla scogliera e poi case abbandonate al degrado del tempo, botole che si aprono a cunicoli carichi di segreti orrendi. Inoltre c’è una vecchia in nero, seduta a bordo strada che segue i protagonisti con occhi inespressivi, vuoti, con un unico grande dente giallo che pende fin sul mento. Ha accanto un grosso dobermann nero con una fila di denti aguzzi che latra, ringhia e insegue i protagonisti terrorizzandoli. Chi è lei? È reale o frutto di allucinazioni?

A questo punto il lettore non può fermarsi, deve assolutamente conoscere i segreti della scogliera che si fanno sempre più torbidi e sconvolgenti.

La critica

Come in tutti i romanzi horror non mancano le vittime, soggiogate dai loro silenzi colpevoli, ma anche i carnefici fanno la loro parte. Uno spazio privilegiato è stato riservato alle figure femminili, vittime dell’ipocrisia e del pregiudizio: Nadia, l’oggetto del desiderio, la figlia Guendalina, un misto di ingenuità e provocazione, simboli di un paese ove il peccato si adombra nel perbenismo; Gloria, la moglie dello scrittore, purezza assoluta, personificazione dell’amore sublimato.

La natura occupa un ruolo determinante, intrecciandosi alla trama; il mare è azzurro e cristallino nei momenti di serenità e vigore narrativo, opponendosi a tuoni e lampi a squarciare un cielo cupo, pioggia battente, terreno sdruccioloso, che accompagnano l’esplosione del mare, l’abisso profondo dell’anima.

La stessa Torre del Fiume si trasforma: “Era come se tutti i colori avessero cambiato tonalità, tendendo verso una scala di grigi“.

Senza dubbio è un libro che sorprende piacevolmente, intrigante, avvincente, da perderci delle nottate. Con uno stile al contempo molto descrittivo ma asciutto Marco Esposito mi ha convinta, nonostante la personale diffidenza iniziale verso il genere horror, poiché non rientra tra le mie letture preferite e starei ben lontana da una sua trasposizione cinematografica.

Stupisce la giovane età dell’autore, spero non sia una meteora della narrativa contemporanea, come spesso avviene con le opere prime di tanti autori emergenti.

I segreti della scogliera è disponibile per l’acquisto sul sito della casa editrice.

Annalisa Andriani

azandriani@gmail.com

twitter: @azandriani

Autore: Annalisa Andriani

Suono da più di vent’anni nell’Orchestra Sinfonica di Bari e insegno Violino dal 1994 con il Metodo Suzuki per bambini dai 3 anni in poi. Lettrice appassionata sono contenta di aver passato ai miei figli l’amore per i libri.

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3 Commenti

  1. Il libro è acquistabile in tutte le librerie e su tutti i bookstore online. Ringrazio di vero cuore la redazione per la splendida recensione. Marco

  2. posso essere onesta e dire che se la trama scritta qui sopra è noiosa quasi quanto il libro, allora si salvi chi può!

  3. Curioso criticare qualcosa che non si è letto. Molto italiano! Non ho letto il libro ma a me questa recensione mi ha incuriosita moltissimo e lo prenderò di sicuro.

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