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La fine dei social. E dopo che succede? | Mario Moroni

La fine dei social. E dopo che succede? | Mario Moroni«Dipendiamo dai miti che abbiamo disegnato, dal linguaggio che usiamo, dal cibo che mangiamo, dal pianeta che ignoriamo. Dipendiamo dal confronto con gli altri, e con l’identità che ci piacerebbe avere. Dipendiamo dall’opinione degli altri. Dipendiamo dal denaro, dal progresso, dai device. Dipendiamo dall’ambiente che abbiamo modellato e venduto. E quindi, sì, siamo tutti un po’ tossici. C’è un countdown e ci sono i tamburi dei troll. La fine del social media e l’inizio dell’era delle intelligenze artificiali che mettono a rischio il nostro mondo è solo il momento che ci obbliga a prenderci le nostre responsabilità per essere umani, e quindi – visto che siamo tutti un po’ tossici – scegliere di farci di qualcos’altro»

“La fine dei social. E dopo che succede?” di Mario Moroni è una disamina lucida e disincantata sul tramonto dei social media, che già si erano evoluti (o involuti) rispetto alla loro natura originaria di social network, e che ora stanno vedendo una nuova, letale mutazione.

L’autore, che è anche podcaster – produce e conduce il podcast giornaliero “Il Caffettino” – e organizzatore e moderatore di eventi legati al tech e all’innovazione digitale, propone un’opera che può aiutarci ad acquisire consapevolezza del mondo odierno, dominato da una realtà virtuale che ci ha ormai inglobati, facendoci perdere di vista la nostra umanità.

Ed è proprio questo il punto focale del saggio: noi consumatori digitali dobbiamo tornare ad essere umani, specialmente in questo momento in cui, alla caduta dei social media, si contrappone l’inizio dell’era dell’intelligenza artificiale; la fine dei social è un’opportunità per capire chi siamo e cosa vogliamo fare per essere felici, e nel testo si prova a offrire una direzione che possa aiutarci nel realizzare questo scopo.

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Mario Moroni ci ha già abituati al suo linguaggio privo di orpelli e senza filtri, e al suo punto di vista brutalmente sincero nel suo primo saggio, “Startup di Merda”; uscito nel 2017, è ancora un long seller proprio perché analizza il mondo chimerico delle startup mostrando come non è tutto oro quello che luccica, anzi. In quest’opera utilizza lo stesso sguardo critico e intellettualmente onesto per parlare dei limiti dei social media, che oggi più che mai dimostrano di aver esaurito la loro funzione. E quindi, perché è importante leggere questo libro?

«Perché ci viviamo dentro, e non solo nei social, ma in un sistema che stiamo ancora ingrassando e che unfortunately non fa che affamarci, rendendoci molto meno ricchi, liberi, intelligenti, tolleranti, eccetera di quanto potrebbe».

Redazione

Autore: Redazione Leggere Libri

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