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Il Gesto di Caino | Massimo Recalcati

Un gesto vale più di mille parole. Ogni gesto ha conseguenze. Buone o cattive. Inaspettate evidenti dovute: una stretta di mano, un abbraccio spontaneo, un atto rivolto a chi amiamo. 

Un gesto può essere anche di forza,  dettato dall’astio, dalla vendetta o l’odio, dalla gelosia all’invidia. Capace, come pochi, di corrodere l’animo dell’uomo.

La sua natura mai si rivela limpida e univoca. Sempre in bilico tra timidezza e riservatezza (se il gesto è d’amore) o tra violenza e terrore (se offuscata dall’acredine verso l’altro).

Palese e necessario diviene, perciò, il comprendere le sue origini e motivazioni. 
Anche a scapito di scoprire nervi tesi, inaspettate debolezze, estranei ed ignoti aspetti del proprio sé.

Massimo Recalcati  osserva il “gesto” cercando una linea univoca di comprensione, della sua origine, partendo da quello “originale” .
Si domanda, pensa e cerca (riuscendoci per molti aspetti) (individuandolo) le radici del “gesto” “telo che nasconde” inevitabilmente qualcosa di se stessi e dell’altro. E lo fa partendo dal più noto.

Da quello del “simile contro il simile”, che è uomo contro l’uomo, che è il fratello contro il fratello: Caino contro Abele
“Il gesto di Caino” –  Einaudi editore 2020 è questa analisi che diviene intima e collettiva riflessione.

Punto di vista, da “un altro punto di vista”. Che parte dall’analisi biblica, passando da Sant’Agostino e Freud  per andare oltre, fino al giungere all’oggi.

È Il mettersi in piedi sulla cattedra. È un invito ad accettare il diverso, l’insoluto, l’insuccesso dell’uomo, che è il proprio.
Analizzando quel “Noi oscuro”, che crediamo non ci appartenga. Mai. e che invece si rivela ombra nascosta. Parte innegabile e indissolubile del nostro essere uomini e “peccatori”.

Perchè il “gesto”, quello di Caino rivolto al fratello Abele, è meta-testo. Archetipo e origine di ogni male. Grande o piccolo, poco importa

Racchiude l’odio, il più antico. L’invidia più intesa, che quasi non chiede di essere perdonata. Che nasce prima dell’amore, e che contemporaneamente gli dà forma definendo il duplice doppio : amore/odio, amore/morte.
Binomio che ingabbia, limitando la nostra visuale.

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Bilanciamento ancestrale, dove al prevalere alternato dell’uno sull’altro, genera guerra o pace per l’uomo. Dove l’amore per il prossimo è raggiungibile solo con un necessario gesto distruttivo.
Diversamente, non esisterebbe o sarebbe scialba ed opaca riproduzione.

Il fratricidio, così, si nasconde sotto il mantello di una fratellanza falsificata,  che fa sua la cultura narcisista contemporanea.
Dove l’IO prevale. L’IO è il centro. L’IO è il solo, l’altro,  il tutto.
La voglia e la possibilità di sopravvivere si dilatano a tal punto da perdere nitidezza. Fino a renderla trasparente.
Ed il momento in cui la Fratellanza rinuncia al suo sé, a favore del sacrificio e a preservazione dell’altro. Imponendo un perimetro definito all’EGO che vuole essere solo IO.

In quel momento il dialogo e la parola si fanno veicolo di edonismo imperfetto. Sgretolando egoismi. Tramutandosi in solidarietà che si fa prossimo tuo ” Da Amare come te stesso”.

Caino e Abele, da fratello a fratello, divengono uomo e suo prossimo. Entrambi indifesi, deboli. Sconosciuti. Senza nome. Uno in fronte all’altro .Uno nel volto e nello sguardo dell’altro. 

Poichè, ognuno di noi, è Caino. Sempre con il  desiderio e nella ricerca di essere Abele. Equilibristi di vita. Danzanti tra invidia, violenza e desiderio. Volenterosi di governare la paura del “perdere” quel tutto e quel poco che ci circonda e che inconsciamente ci invade, pungolando la nostra imperfezione.

Così facendo,  il Gesto di Caino da arma di morte  si tramuta in carezza d’amore. 

Quell’amore che

è dato solo dalla vita che non si lascia abbattere, dalla vita che non è irritata dalla vita, dalla vita che non rifiuta la vita. (cit. pag 58)

 

Autore: Marzia Perini

Scrivere, leggere due aspetti palesi di un'unica passione: la letteratura. Alterno scrittura originale (racconti, poesie, resoconti letterari) a recensioni librarie. Completano il quadro personale altre due passioni più "movimentate" , ma che si intrecciano e completano le precedenti: la fotografia con mostre dedicate a Roma Bergamo e Venezia e i viaggi (solidali e non). Sono Accredited Press al festival di Pordenonelegge dal 2015.

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