Intervista a Sergio Consoli, autore de "Otto imperfetto" - RecensioniLibri.org Intervista a Sergio Consoli, autore de "Otto imperfetto" - RecensioniLibri.org

Intervista a Sergio Consoli, autore de “Otto imperfetto”

Nato nell’agosto del 1976, Sergio Consoli ha trascorso la sua vita tra Siracusa e Catania, dove ha svolto gli studi fino al conseguimento della laurea in ingegneria. In bilico tra razionalità e istintività, sin dai tempi del liceo scrive poesie spesso cupe e introspettive. Adora il disegno, la pittura e la fotografia. Marito e papà orgoglioso.

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Otto imperfetto è un romanzo giallo. Racconta la follia, la disperazione e la tristezza di un assassino seriale imprigionato da una sete di vendetta che lo spinge a mietere vittime durante le silenziose notti catanesi. A dargli la caccia, un giovane poliziotto talmente dedito al suo lavoro da aver perduto (forse non per sempre) la sua stessa famiglia. A fare da cornice alla storia: tanta musica!

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Prima di cimentarmi nella scrittura, sono ovviamente un amante della lettura. Circa otto anni fa, dopo aver letto “Io uccido” di Giorgio Faletti, ho avuto una vera e propria folgorazione: dovevo provare a scrivere una storia tutta mia! È stata un’esperienza stupenda perché, come un lettore che non conosce la trama, andavo avanti nella scrittura per scoprire come sarebbe andata a finire.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Durante un periodo poco felice della mia carriera lavorativa, mi sono ritrovato con tanto tempo a disposizione che dovevo impiegare al meglio. Ho passato oltre sei mesi davanti allo schermo del PC, scrivendo bozze, immaginando situazioni e facendo personalmente sopralluoghi negli angoli di Catania che potevano diventare la scenografia della mia storia.

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Giorgio Faletti con “Io uccido” è stata una vera e propria scossa! È stato qualcosa di più che una semplice ispirazione. Inizialmente ero molto scettico. Mi sono rifiutato di leggerlo per un ingiustificato pregiudizio: il comico che scrive un libro impegnato, ed invece la sua potenza mi ha completamente investito. Mi ha fatto innamorare del “cattivo”, lasciandomi alla fine l’onere del giudizio.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Il mio libro è pieno di musica! Il serial killer la utilizza per comunicare con il poliziotto che gli dà la caccia. Utilizza brani darkwave, malinconici e a volte deliranti. Sono pezzi che giocano con l’oscurità della notte, a volte esaltandola, a volte frantumandola in mille schegge.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Più che una sfida, questo libro rappresenta per me un sogno. E per realizzarlo, ho bisogno di tanto aiuto. Anche del vostro.

Autore: redazione

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