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Il Dono | Melissa Negrisoli

La trama

Il Dono di Melissa Negrisoli è un romanzo urban fantasy/fantasy contemporaneo che potrebbe essere definito inaspettato, intimo e magico.

Il tema principale, che lo attraversa nella sua interezza, riguarda la capacità di gestire all’improvviso qualcosa più grande di noi: a Emma, la protagonista, accade proprio questo… Copertina di Il Dono di Melissa Negrisoli

La tranquilla vita di una psicologa in dolce attesa viene sconvolta da improvvise visioni, che le si paleseranno sempre più spesso rivelando cose che mai avrebbe voluto sapere. Provando a sganciarsi velocemente dalla sua razionalità, Emma finirà per seguire l’istinto nel disperato tentativo di capire quale sia lo scopo profondo di questo dono.

L’imprevisto, ciò che non ci si aspetta dalla vita, caratterizza l’esistenza di tutti, ma non sempre l’inaspettato è negativo, anzi, alle volte può essere un regalo da scartare e un’occasione da cogliere.

Accetteresti di vivere un’intera vita con l’illusione di essere felice, ignorando l’esistenza di un grande dono che può sconvolgere la realtà, così come la conosci, portando con sé grandi gioie e devastanti responsabilità?

Questa domanda potrebbe racchiudere l’essenza del romanzo oggetto della nostra presentazione, opera che consente alla sua creatrice di sottolineare un importante aspetto legato all’apparenza: le cose non sempre sono come appaiono.

Il Dono è un testo che si rivolge ai lettori che amano storie che partono subito a razzo, personaggi che sbagliano e non sempre fanno la cosa giusta, storie impregnate di scelte difficili e impopolari, nonché denotate da finali che lasciano spiragli di libera interpretazione. Una lettura resa “golosa” dalla speranza, oltre che da una buona dose di paranormale, e che l’autrice ha voluto dedicare principalmente ai suoi figli, che l’hanno svegliata dal letargo creativo in cui era caduta.

L’autrice

Melissa Negrisoli, classe 1981, vive in un piccolo paese della provincia di Mantova assieme al marito Alessandro e ai loro due fantastici bambini: Margherita e Ismaele. Impiegata in un’azienda tessile (disegna collant) ha, come tutti i supereroi, una vita segreta, come ama sottolineare con entusiasmo e ironia: “Al calar delle tenebre, quando ho messo a letto bimbi e marito, sguscio furtivamente al piano di sotto e mi metto a scrivere. Quando lo faccio mi sento invincibile, come se nella mia vita non potessi far altro”.

Melissa NegrisoliAl momento è impegnata nella stesura del suo nuovo romanzo; subito dopo si dedicherà al seguito de Il Dono. Inoltre, ha in cantiere la traduzione in lingua inglese del suo primo romanzo. Insomma, i progetti presenti e futuri non mancano di certo per la nostra autrice. Ma per sapere di più sul suo amore per la scrittura occorre fare un salto nel passato: “Non so dire con precisione come sia nato il mio amore per la scrittura, è sempre stato dentro di me; forse, più diventavo consapevole di questa passione e più la paura di espormi al giudizio altrui mi spaventava – ci confida – E così semplicemente ho rinunciato, seppellendo tutto sotto diversi percorsi di studio e professionali che mi hanno allontanato da questa passione. Con la nascita dei miei figli però mi sono resa conto che qualcosa mi mancava, che il mio lavoro mi piaceva sì…ma non era un amore travolgente, più un tiepido surrogato di comodo. Così ho ripreso a scrivere nel momento della mia vita in cui ne avevo meno la possibilità. Ed è nato Il Dono”.

La stesura del romanzo in questione è stata caratterizzata anche da un episodio curioso che la stessa Melissa ci racconta così: “Avevo quasi completato il libro, ma mancava ancora un anello importante che collegasse due avvenimenti cruciali: ero ossessionata, da tre giorni non pensavo ad altro. Quel giorno sono a piedi e mi fermo ad un semaforo, e come per magia ecco transitare davanti a me su quattro ruote la soluzione. Ho gridato in preda ad una gratitudine mista a paura di dimenticare quello che in quel momento mi appariva così chiaro che ho afferrato il telefono e ho iniziato a fare una lunghissima e concitata nota vocale. Il tutto fra gli occhi curiosi e sbigottiti delle persone che mi passeggiavano intorno, tenendosi cautamente a distanza. Avranno pensato che avessi più di qualche rotella fuori posto!

QUI la nostra intervista all’autrice.

Lo stile

A quale autore somiglio per stile? A questa domanda davvero non posso rispondere: la mia umiltà me lo impedisce! Da accanita lettrice venero moltissimi grandi autori, ma non ho assolutamente la pretesa di paragonarmi minimamente ad alcuno di loro – ci rivela Melissa Negrisoli e aggiunge –amo profondamente Stephen King, ‘It’ è stato il primo libro che a 12 anni ho scelto da me. Ho sempre pensato che non mi piacesse leggere: accettavo passivamente le letture che venivano ‘imposte’ a scuola ma mai un autore mi aveva entusiasmato. Poi un giorno, gironzolando in biblioteca non esattamente nella sezione ‘ragazzi’, vidi la copertina: ricordo ancora la mano artigliata uscire da un tombino, la sinossi parlare di bambini che lottano contro un mostro…così lo presi. Da quel momento, ogni secondo libero delle mie giornate lo dedicavo alla lettura di quel singolo libro, nient’altro aveva più importanza per me. Ci misi due settimane a finirlo e subito andai in biblioteca a cercare altri titoli dello stesso autore; era incredibile: avevo trovato delle letture che mi appassionavano a tal punto da voler continuare a leggere. Se sono diventata un’accanita lettrice lo devo a lui: il solo e unico King”.

Ma come è nato Il Dono? In modo del tutto inaspettato! Ce lo racconta l’autrice: “In realtà sembrerà sciocco ma non era questo il romanzo che avevo in mente di scrivere. Pensavo che il fantasy non facesse per me, e che non mi ci sarei mai dovuta cimentare per non incappare in feroci critiche sulla mia totale incapacità. Poi ho visto la mia bambina provare a fare una ruota sulla sabbia. Non era capace, non aveva mai provato, ma aveva visto un gruppo di bimbe più grandi fare delle ruote perfette che l’avevano lasciata senza fiato. Così si è messa lì e ha provato, e riprovato, e riprovato ancora. Non si curava degli altri bambini attorno, non le importava che qualcuno ridacchiasse dei suoi maldestri tentativi. Era concentrata sul suo progetto, senza aspettative, mettendoci tutto l’impegno di cui era capace. Così mi sono detta: perché io no? Ho buttato tutto quello che avevo scritto fino a quel momento e ho iniziato ad impegnarmi davvero, lasciando che la passione per la storia e per la scrittura prendessero il sopravvento; il Dono si è così scritto praticamente da solo”.

Non sono mancate per la nascita e lo sviluppo de Il Dono, gli spunti e i dettagli autobiografici, nonché le fonti d’ispirazione esterne: “Quando ho deciso di lasciarmi andare, provando a sperimentare la scrittura di un romanzo che affrontasse anche argomenti soprannaturali, ho immaginato subito Emma, la protagonista. Non saprei spiegarlo diversamente, Lei ha preso forma nella mia testa, e a macchia d’olio si sono delineati anche gli altri personaggi, e le vicende che intrecciavano i loro percorsi. Qualcosa di autobiografico c’è sempre, quando si scrive credo sia normale ritrovarsi nelle sfumature di alcuni personaggi, o influenzare i pensieri o le azioni che attraversano il romanzo. Cosa ha ispirato il mio romanzo? Il maestrale. Siete mai stati a Termoli? Io si, l’estate prima di scrivere il Dono, e ho assistito a questo fenomeno straordinario: un vento caldo e impetuoso che ha smosso emozioni e ricordi cancellati. Il vento, questo bellissimo vento ha ispirato tutta la stesura del romanzo”.

 

Autore: redazione

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