Intervista ad Alessandro Girtanner, autore de "Omicidio a cinque stelle" Intervista ad Alessandro Girtanner, autore de "Omicidio a cinque stelle"

Intervista ad Alessandro Girtanner, autore de “Omicidio a cinque stelle”

Omicidio a cinque stelle

Alessandro Girtanner è un libraio ormai da molti anni, sulla soglia dell’anzianità ma con due figli piccoli che lo mantengono stressatamente giovane. Giocatore di golf, amante della montagna, dell’arte e della conoscenza. In questa intervista ci parla del suo romanzo Omicidio a cinque stelle

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Le storie di Yussif, un giovane migrante e il suo viaggio della speranza dal Ghana, di Simone, un giovane deputato siciliano, precipitato col suo deltaplano alle pendici del Monte Cofano e di Ambrogio Cereda, carabiniere milanese trasferito malvolentieri a Trapani, che indaga sull’incidente e si innamora di Assunta. Le tre storie si incroceranno e nessuno ne uscirà vincitore.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Io sono un libraio, lettore per passione, a volte compulsiva, e per lavoro. Scrivere è stata la naturale conseguenza della lettura, con la voglia di raccontare vicende sociali che ci toccano da vicino, che ci fanno soffrire, attraverso la lievità del romanzo giallo. Con un po’ di ironia.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Un anno per la scrittura, ma tenete presente che scrivo normalmente solo il lunedì mattina, dopo aver portato i bambini a scuola. Il resto della settimana non ho tempo, diviso tra famiglia e lavoro. Ma durante la settimana penso alla storia, ai personaggi, ai dialoghi, poi il lunedì metto su carta. Sei mesi per l’editing, la riscrittura, grazie anche all’aiuto di Francesco Gungui.

Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Sparo in alto, Hemingway, Steinbeck, Verga per lo stile di scrittura, asciutto, netto, diretto. Bill Bryson, Baccomo, Villaggio e Kinsella per l’ironia. Mankell e Nesser per la parte di indagine.

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Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

La Moldava di Smetana, Bright eyes di Simon e Garfunkel, un po’ di George Harrison, Fantasy degli EW&F.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Il libro è bello, commuove, fa arrabbiare e divertire, con buoni colpi di scena e action. Vi innamorerete dei personaggi, lo so, e vorrete conoscere di più le loro storie. Per questo è già pronto un sequel.

Autore: Redazione

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