Intervista a Carlo Simonelli, autore de "Permani" Intervista a Carlo Simonelli, autore de "Permani"

Intervista a Carlo Simonelli, autore de “Permani”

Permani

Laureato in Lingua e Letteratura italiana e in Scienze Motorie, Carlo Simonelli svolge la professione d’insegnante. Pubblicazioni: I segreti del bosco di Nino, Meligrana Editore, 2008. Le macerie dentro, Pellegrini Editore, 2013. Accompagnamento alla lettura de “I segreti del bosco di Nino”, Meligrana editore, 2016. Permani, Pellegrini Editore, 2018. Ha pubblicato diversi articoli su riviste italiane e svizzere.

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Il romanzo racconta di un anziano signore, che giunto alla pensione decide di fare un viaggio nel suo paese d’origine, nel quale, per motivi sconosciuti, manca da quarant’anni. Poco prima della partenza, gli viene affidato un nipote adolescente, che conosce poco e che gli è del tutto indifferente. Il viaggio si trasformerà, arricchendo entrambi e facendogli scoprire dei mondi prima inimmaginabili.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Scrivo da oltre trent’anni e lo faccio con passione. È una cosa che mi arricchisce, che mi gratifica, e sono molto contento quando riesco a trasmettere al lettore quei sentimenti che volevo suscitare, quando il lettore scopre parti del romanzo, messe a bella posta per essere scoperte. La scrittura dev’essere una cosa piacevole, ma allo stesso tempo deve dare e fare rimanere qualcosa nel lettore.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

È difficile da quantificare in ore. Non è qualcosa che faccio ogni giorno, scrivo quando trovo il tempo e l’ispirazione. A scrivere il romanzo ci ho messo pochi mesi, ma a documentarmi e a rivedere le bozze ci ho messo di più. Questo romanzo si ambienta in una cornice storico-contemporanea precisa, in parte ai giorni nostri, in parte negli anni ’60 e ’70, e la documentazione è molto importante.

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Non mi sento vicino in modo particolare a nessuno degli scrittori contemporanei o passati e non è questione di stile è che pur ammirandone molte opere non mi ritrovo in quel modo di scrivere. Per quanto riguarda le opere, per qualche aspetto, mi piacerebbe che ci possano essere delle somiglianze con Il giorno del giudizio, di Salvatore Satta, o con Cristo si è fermato ad Eboli, di Carlo Levi.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

In effetti ho usato alcuni brani durante la scrittura del libro. Sostanzialmente tre, ma non credo che esaltino i lettori. Comunque, sono i seguenti: Amore non ne avremo, di Yo Yo Mundi; L’ultima neve di primavera, di Franco Micalizzi e Waltz No. 2, di Dmitri Shostakovich.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Mi piacerebbe che il lettore andasse a vedere di cosa tratta il libro e leggerne qualche brano. Spero di incuriosirlo e di conquistarlo.

Autore: Redazione

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