Intervista a Shawn Karl, autore de "Nella Luce - dieci giorni al di là del mondo" Intervista a Shawn Karl, autore de "Nella Luce - dieci giorni al di là del mondo"

Intervista a Shawn Karl, autore de “Nella Luce – dieci giorni al di là del mondo”

Nella luce

Shawn Karl, nome d’arte di Giancarlo Catena, nasce a Napoli nel 1989, comincia la sua attività di scrittore nel 2008. Da allora l’unica costante della sua vita è la scrittura, sua più grande passione. In questa intervista ci parla del suo Nella Luce – dieci giorni al di là del mondo.

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Nella luce è un dialogo al di là dei limiti materiali, ed è il racconto di ciò che è accaduto ad un caro amico nel momento in cui il suo spirito si è separato dal suo corpo finito in uno stato comatoso, durato dieci giorni, e causato da un edema cerebrale. In realtà, oltre ad essere un dialogo e un racconto, scriverlo mi ha aiutato a superare un periodo di profonda tristezza interiore.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Non mi piace “scrivere tanto per…” e parlare attraverso la scrittura di cose che mi sono chiare, solo per ricevere il maggior numero di consensi, ma amo utilizzare quest’arte come mezzo per studiare cose che non capisco di me stesso, azzardare e descrivere attraverso figure simboliche (a me per primo) cose che ancora non so.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

“Nella Luce” è venuto fuori in un particolare stato di ispirazione: quotidianamente mi svegliavo alle sette del mattino e scrivevo ogni giorno per circa sette ore di fila, cercando di mettere su carta flash di idee ben chiari nella testa. In meno di due mesi ho completato la stesura dell’intero testo. Quando posi il punto finale alla storia, fu come se mi fossi risvegliato da un sogno.

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Per come si sta evolvendo il genere dei racconti che man mano vengono fuori dal mio lavoro, mi sono reso conto che (facendo un giro molto, molto largo) mi sto direzionando spontaneamente verso il genere fantastico di Lewis Carroll. Per “Nella Luce”, invece (solo a livello di storia e non di stile) lo assocerei a “Lo schiavo” di Anand Dilvar.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Semplicemente: “Praan” di Garry Schyman.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Se leggere è come affacciarsi nell’immensità di un universo di un’anima infinita, scrivere è il mezzo attraverso il quale quell’universo prende consistenza e si crea attraverso un processo di presa di coscienza. E’ un’esperienza da non perdere.

Autore: Redazione

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