Rorschach | Raffaele Izzo Rorschach | Raffaele Izzo

Rorschach | Raffaele Izzo

La trama

Rorschach di Raffaele Izzo è un romanzo colto, profondo, ma anche divertente. Un’accurata riflessione sul male e sulla possibilità di subirlo o combatterlo e, soprattutto, sul limite sottile che li separa, e su come sia facile perdersi in esso. Copertina Rorschach

I protagonisti, due amici e al tempo stesso nemici, sono legati da un senso di comprensione che supera notevolmente le separazioni standard tra buoni e cattivi. Izzo, sulla scia di Friedrich Dürrenmatt, analizza i ruoli del detective e del suo antagonista fino quasi a scambiarli.

L’autore cerca di dar vita a una struttura interna al romanzo simile a quella presente in Se una notte un viaggiatore di Italo Calvino. Ed è così che in Rorschach è possibile ritrovare un dialogo continuo con il lettore in prima persona. Spunti e approfondimenti psicologici arricchiscono tale lettura, scavando nei comportamenti dei protagonisti e, di conseguenza, nei pensieri di chi legge.

Il romanzo si divide in due parti: nella prima trova spazio la storia originale, mentre nella seconda (metanarrativa) la storia in questione diviene un importante spunto di lezioni universitarie. Saranno gli studenti a creare le loro versioni alternative del finale. Anche in questo caso il riferimento per eccellenza è proprio Calvino.

Ma Raffaele Izzo preferisce non dilungarsi sulla storia, che è l’aspetto che gli interessa meno, anche perché la sua opera è sperimentale e sembra quasi ridursi alla lotta tra due uomini, il criminale da una parte, e il detective dall’altro. L’autore preferisce concentrarsi sulla scrittura, sul messaggio e sulle conseguenti implicazioni riflessive e psicologiche. Magari i lettori apprezzeranno proprio questo intento.

L’autore

Raffaele Izzo, 45 anni, è docente di lettere nelle scuole superiori. Ama la saggistica, soprattutto novecentesca, si interessa di più generi letterari, dall’avanguardia a quelli contemporanei, passando per vari medium come i fumetti e le serie tv.

Blogger, al fine di  riunire il più possibile tutti gli autori italiani di fantascienza, fantasy e horror, gestisce il gruppo Facebook “Tutto il fantastico italiano“. Da freelance si occupa di editing di romanzi e racconti. Si dedica anche alla pittura, in acrilico e digitale (sulla pagina Facebook Izzo Raffaele arte sperimentale è possibile vedere i suoi lavori).

La scrittura però resta un punto fermo nella sua vita: ha in mente nuovi romanzi per il futuro e, nel frattempo, ha spedito un racconto di fantascienza per partecipare al Premio Urania.

Di Rorschach, il suo primo romanzo, dice: “Voglio essere onesto col pubblico: è un’opera che richiede comunque un certo bagaglio di letture. Certamente si rivolge ad un pubblico abbastanza colto. Ma molti dei miei lettori mi dicono che scorre bene e si sono divertiti molto…”.

Per saperne di più leggete la nostra intervista all’autore QUI.

Lo stile

Raffele Izzo, per quanto concerne lo stile, la tipologia di scrittura, ma anche gli obiettivi inerenti la creazione di determinate strutture nel suo romanzo d’esordio, ricorda molto Italo Calvino.

L’autore de Rorschach, nemico del realismo basico in ogni sua forma, ha come scopo quello di creare opere in grado di generare mondi indipendenti da chi le ha scritte. Sarà anche per tale aspetto che apprezza Calvino, soprattutto per le sperimentazioni metanarrative, al quale si avvicina per vari elementi, come detto sopra; e poi anche José Saramago, per la scrittura orale.

Nel romanzo oggetto della nostra presentazione, queste influenze sono ben visibili, per un’indagine tutta da leggere su destini, ruoli, verità, vita, come sottolinea lo stesso Izzo: “Rorschach è un libro strano e innovativo Una riflessione su come i destini prendano strade impensabili anche partendo dalle stesse condizioni. Sul male e sulla sua naturale esistenza assieme al bene. Sulla difficoltà nello scoprire la verità. Che alla fine non esiste. E sullo scambio dei ruoli nella vita. Attendo di sapere cosa diranno i lettori…

Autore: redazione

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