Intervista a Maria Elisabetta Ranghetti, autrice de "Corri più che puoi" Intervista a Maria Elisabetta Ranghetti, autrice de "Corri più che puoi"

Intervista a Maria Elisabetta Ranghetti, autrice de “Corri più che puoi”

Maria Elisabetta Ranghetti, classe 1977, laureata in Lettere Moderne a Pavia vecchio ordinamento, scrittrice e blogger (blog: elisabettaranghetti.com). Nell’intervista che segue ci parla del suo Corri più che puoi

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Narra l’amicizia insolita nata tra due adolescenti, Baruch ebreo ortodosso israeliano e Ibrahim arabo israeliano nella Gerusalemme del 2014 durante l’ultima guerra tra Israele e Gaza. I due nascondono segreti e si ritrovano a vivere le difficoltà di altri coetanei alle prese con famiglie eccentriche. La fame di scoop di una giornalista americana renderà ancora più vivace la loro vita.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Amo scrivere sin da bambina; fu Jo March di “Piccole donne” a farmi appassionare a questo splendido mestiere. La laurea in lettere è stato il coronamento di un percorso votato alla scrittura assieme al recente studio dell’esegesi rabbinica.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Ho impiegato un anno a stendere il testo tra un soggiorno e l’altro in Israele dove nel frattempo ho presentato anche il primo romanzo. Tra la scrivania di casa e le vie di Gerusalemme ho tratto ispirazione per raccontare l’umanità e la quotidianità di una terra conosciuta per le tensioni e poco per l’ ironia. Quando scrivo ho negli occhi i luoghi di cui parlo, protagonisti dei miei libri.

Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Mi sono ispirata a Chaim Potok per il mondo descritto. Per lo stile aspiro a quello di Guareschi, fresco, immediato e carico di sfumature.

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Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Qualche mix di sound arabo ed ebraico, yiddish e israeliano.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Leggere è come viaggiare senza pagare il biglietto e scrivere è dare vita a mondi conosciuti e sconosciuti che ogni scrittore ha dentro di sé.

Autore: Redazione

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