Intervista a Lorenzo Busson autore de “Autopsia della Buona Scuola”
Insegnante di discipline giuridiche ed economiche in un Istituto tecnico di Rovigo, Lorenzo Busson è al suo quarto libro pubblicato; prima de “Autopsia della Buona Scuola“, ha scritto “Studenti serpenti“, di ambientazione scolastica anche questo, “Bar Nordest” e “Dov’è la vittoria?” .
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
È una critica severa, in forma satirica, al sistema scolastico italiano, degradato da una serie di riforme – l’ultima, quella della cosiddetta “Buona Scuola “- che hanno trasformato la scuola in azienda e il sapere in una serie di competenze funzionali alla produzione, perdendo del tutto l’originario obiettivo della crescita intellettuale e morale delle persone.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
L’amore per la scrittura esiste in me da sempre: nasce da un’osservazione diretta della realtà, specie dei suoi aspetti più grotteschi, ed è alimentato dalla passione per la lettura che mi ha consentito di trovare uno stile attraverso il confronto con gli scrittori che più amo.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Il libro l’ho scritto di getto. Essendo un insegnante, ho approfittato delle vacanze estive per dare voce a un’urgenza che avevo dentro e che mi spingeva a denunciare tutto quello che non approvo del sistema scolastico.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Io ambisco ad essere un umorista: gli autori a cui mi sono ispirato per scrivere questo libro sono Domenico Starnone (ex insegnante) e Stefano Benni.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
“L’avvelenata” di Guccini.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Hai idea di come si è ridotta la scuola? Leggi “Autopsia della Buona Scuola” è farai un viaggio completo al suo interno!