Intervista a Gianni Mattioli, autore de "Ai confini della surrealtà" - RecensioniLibri.org Intervista a Gianni Mattioli, autore de "Ai confini della surrealtà" - RecensioniLibri.org

Intervista a Gianni Mattioli, autore de “Ai confini della surrealtà”

Ai confini della surrealtaGianni Mattioli, nato a Napoli oltre 60 anni fa, impiegato e giornalista pubblicista. Filmaker con tre corti che hanno vinto 11 premi in tutta Italia, e collaboratore del quotidiano il Roma, come articolista e critico teatrale. Anche aiuto regia in teatro e ufficio stampa per teatri napoletani e compagnie teatrali.

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Sono 10 racconti ironico-surreali, tratti da altrettante sceneggiature di cortometraggi. dove il reale si incastra con il surreale, per una scoperta della vera faccia delle cose. Un j’accuse verso quella parte di noi stessi che prima è pienamente nel reale, per poi diventare surreale, nel finale delle vicende. Sono stato ispirato dai vecchi telefilm anni 60 Ai confini della realtà“.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Sono giornalista pubblicista e collaboro con il Roma di Napoli, quotidiano della città. Mi occupo prevalentemente di teatro e spettacolo con recensioni teatrali. faccio anche cortometraggi e avevo 10 sceneggiature di corti che non potevo realizzare. Ecco l’esigenza di portare su di un libro le 10 vicende.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Ho impiegato un anno, e devo dire che facendo un altro lavoro il tempo non mi bastava. Poi quando si scrive, non si ha l’esatta misura di cosa si sta mettendo in opera non sai se la cosa piacerà e se quel racconto possa interessare.
I dubbi ci sono e spesso ti fermano per un po’… poi la cosa prende forma e ti convinci ad andare avanti. Spero di aver fatto bene.

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Diciamo che le vicende hanno un incipit molto partenopeo ed essendo imbevuto dalla letteratura di autori napoletani come Giuseppe Marotta, ho sentito chiara l’esigenza di avvicinarmi a quello stile, perché molto ironico. Obiettivo principale dei racconti.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

I racconti sono di vario genere, quindi qualcosa tra il partenopeo con tanta ironia e percussioni, dando la caratterizzazione della vulcanicità dei personaggi e un po’ il blues di Pino Daniele

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Spero di divertirli pensando, che era lo scopo della vecchia commedia cinematografica italiana, cioè castigat ridendo mores. Buona lettura a tutti

Autore: redazione

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