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Epiche, amiche e innamorate | Chiara Bernocchi

La trama

Un romanzo epistolare, in cui l’amore è il tema principale, che sa rivolgersi, con estro ed entusiasmo, ai lettori in grado di scorgere, come è accaduto a chi ha già letto l’opera, un pizzico di ‘Girl Power’ che caratterizza le protagoniste.

Il sentimento narrato passa per l’appunto dalle lente della prospettiva femminile: a redigere le lettere sono donne il cui amato è un personaggio nettamente secondario, spesso lontano anche a livello fisico. L’amore affrontato e sviscerato va a declinarsi in cinque differenti casi, ossia il tradimento, la relazione coniugale, il sentimento maturo, l’amore criminale ed infine quello materno, inteso nella sua accezione più ampia e non solo in quella strettamente biologica.

Epiche, amiche e innamorate” colpisce nel segno, grazie al talento dell’autrice, ma anche alla forza del Mito, che diviene superbo mezzo capace di offrire spunti di riflessione attualissimi, in particolar modo sulla figura della donna nel mondo contemporaneo.

Eco e Dafne, Didone e Arianna, la Favola di Amore e Psiche, il mito di Narciso, Teti e l’algida dea Atena, sono parti attive di un romanzo che, snodandosi attraverso le svariate sfaccettature dell’amore e le sue innumerevoli conseguenze, rappresenta un dono non solo per gli appassionati di epica, ma per tutti coloro che amano riflettere, magari lasciandosi cullare dal Mito.

“Corre verso di me gridando il suo amore incondizionato: «Ti amo! Ti amo alla follia! Ti voglio per sempre! Un bacio… voglio un bacio, un tocco… vieni qui! Fermati!». Le sue urla sono imposizioni, le sue esortazioni, ingiunzioni. Non esiste possibilità con lui ma solo diritto, il suo diritto ad amarmi, ad avermi e basta, come se fossi un oggetto.”

Se vuoi avere un assaggio del romanzo, ti invitiamo a leggere l’estratto dell’opera.

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L’autrice

Chiara Bernocchi è laureata in Storia e Critica dell’Arte all’Università degli Studi di Milano. Il suo racconto breve “La prima cosa bella” ha ottenuto il secondo posto nella sezione giovani del premio letterario 2016 del Centro Culturale Antonianum. “Epiche, amiche e innamorate” è il suo primo romanzo.

Il suo amore per la scrittura è cresciuto di pari passo con quello per la lettura. Sin da piccola ha composto poesie, raccogliendole in quaderni che tuttora conserva gelosamente, mentre da qualche tempo ha iniziato a collaborare con alcuni blog e a partecipare a concorsi letterari di narrativa breve.

Il suo autore preferito è Andrea Camilleri di cui ricorda benissimo “La voce del violino”, il suo primo libro letto all’età di tredici anni, ricevuto casualmente in dono dalla nonna paterna. Di Camilleri ama l’ironia, il sarcasmo, il saper tratteggiare con bonarietà i vizi e i peccati veniali dell’uomo, ma soprattutto tutto ciò che è riconducibile al dialetto siculo e alle descrizioni iconiche della Sicilia.

Lo stile

Lo stile di Chiara Bernocchi potrebbe definirsi piano, ma ben attento alla scelta del lessico per caratterizzare al meglio i personaggi e l’ambiente da cui provengono. Nella scrittura l’autrice si ispira molto a due autori che apprezza tanto: Gramellini e Tamaro. Ciò è senza dubbio riconducibile alle sue letture preferite, quali “Va’ dove ti porta il cuore” di Susanna Tamaro e “Avrò cura di te” di Massimo Gramellini e Chiara Gamberale. Il posto d’onore spetta però ad Andrea Camilleri.

Per la stesura di “Epiche, amiche e innamorate” si lascia condurre da Ovidio e dalle sue Heroides, con una sostanziale differenza: le eroine dell’autrice non scrivono al loro uomo ma ad altre donne del mito o dell’epos che vivono la loro stessa condizione amorosa.

Nell’opera non manca la componente autobiografica, da ricercare soprattutto nell’ultimo scambio epistolare sull’amore materno, dal momento che il libro è stato realizzato durante il periodo di maternità dell’autrice. La stessa ha voluto menzionare gli stereotipi di cui una donna è vittima nella società odierna, dando voce a una mamma dai contorni esageratamente “materni” da un lato e dall’altro a una dea, Atena, ben poco femminile secondo i canoni tradizionali che vedono le armi e l’astuzia “roba da uomini”.

Potete acquistare l’opera, cliccando qui.

Autore: redazione

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