Arabesque | Alessia Gazzola Arabesque | Alessia Gazzola

Arabesque | Alessia Gazzola

La penna di Alessia Gazzola non si ferma ed ecco che sul finire del 2017 arriva il suo ultimo romanzo, Arabesque, in cui la protagonista è sempre il medico legale Alice Allevi. La fortunata serie vanta già sette romanzi ed è approdata anche sullo schermo televisivo con una fiction che prende proprio il nome dal romanzo di esordio “L’Allieva“, con gli attori Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale,  e che ha registrato uno share di tutto rispetto. 

E come sempre accade, squadra che vince non si cambia, e la Gazzola non lascia a digiuno il suo pubblico, tant’è che, con una cadenza annuale, ecco giungere in libreria il sequel del libro precedente. Da L’Allieva fino ad Un po’ di follia in primavera ritroviamo i protagonisti e le loro vicende, assistiamo alla loro crescita professionale e anagrafica vivendo insieme a loro il quotidiano, i successi e gli insuccessi lavorativi.

Alice Allevi è la nostra voce narrante, nonché la protagonista indiscussa della serie, che accompagniamo nella sua carriera, prima da allieva e poi  da professionista (in quest’ultimo romanzo) affiancandola nella sua vita sia professionale che privata.  In Arabesque infatti Alice non è più una specializzanda ma è a pieno titolo una specialista in Medicina Legale che si accinge ad iniziare la sua carriera fuori dall’Istituto.

Il primo caso che le viene affidato riguarda una donna di 45 anni, Maddalena Vichi, con un passato da étoile della Scala e proprietaria di una scuola di danza, deceduta in apparenza per cause naturali. Ma Alice non è convinta di questo ed è pronta a trovare tutte le prove necessarie per confermare il suo intuito. La ricerca e l’istinto la porterà a scoprire segreti nel passato della donna tutti legati al magico e competitivo mondo della danza.  Fuori dall’Istituto Alice non ha più riferimenti se non l’affascinante Claudio Conforti, medico legale anche lui di comprovata professionalità. 

Alice, simpatica e imbranata, si ritroverà a scavare nella vita della vittima e a mettere le mani su un caso del passato: il suicidio di una promettente ballerina, Ginevra Bley, sul cui corpo anni addietro fu proprio Claudio ad eseguire l’esame autoptico. La Allevi, da sempre innamorata del suo mentore, in questo romanzo si troverà di fronte ad una scelta: fermarsi e confermare le apparenze oppure andare avanti con le indagini anche se queste potrebbero compromettere l’operato di Claudio Conforti e di conseguenza il loro già complicato rapporto?

Grazie al forte spirito di osservazione, la giovane rimane quella di sempre, attenta ai dettagli, curiosa e appassionata ma con una tremenda paura di sbagliare, sentimento che contraddistingue tutti quelli che terminano gli studi e che si affacciano nel mondo del lavoro. A questo si va ad aggiungere l’ansia per la sua vita sentimentale. E qui merita un piccolo approfondimento il secondo protagonista del romanzo, Claudio Conforti, un uomo  la cui comunicazione verbale presenta dei seri problemi, che non conosce il significato della parola “NOI”, chiuso e reticente. Tuttavia, anche lui compirà una maturazione caratteriale tanto da aprire un varco e finalmente iniziare a mettersi in gioco…

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Da una prima lettura si capisce subito il grado di preparazione e di ricerca che è stato fatto dall’autrice circa il mondo della danza, tanto che riesce a raccontare minuziosamente i sacrifici e le difficoltà che le ballerine incontrano sulla loro strada per diventare delle professioniste, la competizione e la fame di arrivare. Buona la caratterizzazione dei personaggi, che riesce a presentare in modo scorrevole ma anche divertente quando la narrazione lo richiede. Non c’è mai una parola fuori posto e la lettura nel suo insieme risulta piacevole.

Dall’altra parte c’è un’opera che non stupisce, che non resta impressa nella mente del lettore (io ho già dimenticato gran parte delle vicende lette e soprattutto il finale) e che non riesce a svilupparsi nel complesso. I filoni narrativi sono due: quello sentimentale e quello investigativo. Il primo non convince in quanto non viene sviluppato, anche se c’è un’evoluzione nel rapporto dei due protagonisti, ma lasciato troppo in secondo piano risultando quasi superfluo nel contesto.  Il caso che Alice dovrà risolvere, a mio avviso, risulta banale e confuso. In sintesi, secondo me, anche se i due aspetti riescono a mantenere tra di loro un equilibrio all’interno dell’opera, Arabesque si colloca in quei romanzi che non sono né carne né pesce.

Dal finale si evince che l’ottavo romanzo è già in cantiere e che presto lo troveremo nelle librerie pronto a raccontare, ancora una volta, le vicende sentimentali e professionali di Alice e Claudio. 

 

Autore: Oriana Giraulo

Giornalista, social Media Manager e divoratrice di libri convulsiva. Il primo libro che ho letto è stato "Il nome della Rosa", mentre quello che mi ha cambiato la vita "Il Maestro e Margherita". Nata nel 1986 a Salerno nella mia borsa non manca mai un libro nella quale mi immergo perché vivere solo una vita per me sarebbe troppo noioso.

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