Voglio guardare di Diego De Silva
L’autore di questo libro è Diego De Silva, già noto al pubblico per la sua carriera cinematografica, oltre che letteraria, autore di vari romanzi tradotti in tutta Europa. Nel 2002 viene pubblicato per la prima volta da Einaudi Voglio guardare, attualmente nelle librerie in una nuova edizione 2017.
LA STORIA
Celeste è una ragazzina qualunque in un corpo qualunque. I suoi vestiti sdruciti e la sua aria malinconia non farebbero mai sospettare più di una classica fase adolescenziale, in bilico tra la ribellione e le crisi esistenziali tipiche della sua età.
Davide Heller è un giovane, attraente avvocato. È in gamba, deciso e difende gli innocenti, dalle cause e dalle ingiustizie. La sua vita, però, quando esce dal tribunale e si toglie la cravatta è molto diversa. Nella sua bella casa, in un palazzo signorile della città, tra lo studio con le poltrone di pelle e l’arredamento da single, si consumano i segreti più inimmaginabili.
Due persone apparentemente comuni, rivelano personalità inaspettate, che si incontrano, si studiano, si conoscono l’una con l’altro. Il loro incontro, e quello dei rispettivi misteri, è oggetto di questo libro amaro e crudo, redatto dalla sapiente penna di De Silva. L’ambientazione è confusa e implicita ma, per la provenienza dell’autore e per alcuni richiami geografici e dialettali si da quasi per scontato si tratti di Napoli.
LA CRITICA
Il libro colpisce certamente per lo stile pulito e accattivante tipico dell’autore, tuttavia la narrazione è ambigua: il suo continuo tenere sulle spine si rivela per il lettore un’esperienza angosciante, nel corso di una storia che scorre troppo lentamente.
I segreti, le bugie, le paure e i disturbi popolano questo libro più della vicenda stessa. Ciò che delude non è tanto il finale raccapricciante e i retroscena da brivido, quanto il fatto che non vengano spiegati. L’autore si limita a presentare una situazione, che quasi sfocia nella malattia mentale, ma senza analizzarla, quasi banalizzandola. Non entra più dello stretto necessario all’interno delle vite dei personaggi e non fornisce strumenti per giustificare questa scelta. Lascia quindi tutto nelle mani del lettore che, frastornato e confuso, cercherà di ricomporre il senso di questa storia.
Ho trovato, personalmente, questo libro ricco di contrasti, alcuni interni alla vicenda, altri tra il contenuto e la forma. Il registro è piacevole e la scrittura è davvero eccellente ma non trova riscontro nella scelta dei temi trattati, o meglio del modo in cui vengono affrontati. Probabilmente rientra nell’intento dell’autore quello di percuotere l’animo del lettore e spronarlo alla riflessione, più che narrargli una storia.
Consiglierei questo libro ai veri amanti del genere o a coloro i quali si sentono davvero in grado di andare oltre l’opera e il non detto, attraverso temi bui.a Silva.
De Silvia, senz’altro, con questo libro smuove gli animi, tocca temi ruvidi ma senza sviscerarli e deposita nelle mani del pubblico un intreccio di perversioni e paure, tutto da risolvere.