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Storie della tua vita | Ted Chiang

Storie della tua vitaIl futuro è già qui, ma non ancora per tutti.

Storie della tua vita” uscito in America nel 2002, ha ispirato un film tuttora in programmazione (The Arrival) ed è apparso nelle librerie in Italia a partire da novembre 2016, per i tipi Frassinelli (314 pagine 18,50 euro).

Si tratta di un’antologia di otto racconti di Ted Chiang, uno tra gli scrittori di fantascienza più quotati dell’ultimo quarto di secolo, grazie ai suoi racconti brevi e alla sue fiction novel, che propone con grande parsimonia.

Di origini cinesi, ha cinquant’anni e vive vicino a Seattle. Ha redatto circa una quindicina di racconti, quasi tutti premiati.

Va detto che la scrittura non è la sua attività prevalente: laureato in informatica, realizza software. È specializzato in linguaggio di programmazione e non è un caso, quindi, che al centro della sua narrativa – una fantascienza ipertecnologica – ci siano scambi di comunicazione, ricerca di contatti, sperimentazioni di lingue comuni. 

Il racconto più lungo di questa antologia, Story of your life è stao pubblicato per la prima volta nel 1998, vincendo il prestigioso Premio Nebula per la fantascienza. È quello che ha ispirato la pellicola “Arrival”, storia di tele-incontri ravvicinati, firmata dal regista Denis Villeneuve.

Astronavi aliene sono comparse nell’orbita terrestre, senza mostrare alcun intento ostile. Hanno inviato sul pianeta centododici congegni, atterrati in tutti i continenti, nove nel territorio degli Stati Stai Uniti. Si tratta di specchi semicircolari, alti tre metri e larghi almeno sei.

L’esercito chiede alla glottologa Louise Banks di collaborare col fisico Gary Donnelly per entrare in comunicazione con gli esseri dello spazio, proprio attraverso quegli “specchi”. I visitatori non sono antropomorfi. Grigiastri, hanno l’aspetto di una botte sospesa nel punto in cui si incontrano i loro sette arti, che fungono insieme da braccia e gambe. La pelle sembra formata da anelli e spirali di coste di velluto. Non disponendo di una laringe, si esprimono con un suono che ricorda di un cane bagnato che si scuote per scrollarsi l’acqua dal pelo.

Di Louise si sa che vive una situazione emotiva particolare: ha perso una figlia venticinquenne ed è separata dal marito.

Le autorità vogliono che gli umani riescano ad imparare la loro lingua, senza insegnare la propria. Anche gli eptapodi in contatto sono due. Sembrano impegnati volenterosamente a comunicare, ma non è facile. Louise e Gary li chiamano tra loro simpaticamente Flapper e Raspberry.

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I progressi cominciano quando si scopre che può essere utile applicare il principio variazionale di Fermat. Ottenere informazioni dagli eptapodi è fondamentale: la linguista e il fisico devono riuscire a conoscere la ragione del viaggio spaziale (e ovviamente qualcosa sulla tecnica), anche se già è tanto che quegli esseri non siano venuti a conquistare il pianeta. Devono pure tentare di ottenere quante più novità scientifiche e matematiche, per usarle a vantaggio della specie umana.

Chiang è un esperto in scienza dei linguaggi informatici e si avvale della propria esperienza nella sua narrativa. È molto più complesso di quanto si possa spiegare in breve, ma ci si dovrà accontentare di sapere che la lingua eptapode ha a che fare con il tempo, con il corso degli anni e con la conoscenza del futuro. La fantascienza ci ha abituato a questi paradossi.

Gli altri racconti, tutti in ordine cronologico di prima pubblicazione, spaziano dalla Torre di Babele, alla ricerca di dio e all’assenza di dio.

La Torre di Babilonia è l’opera prima di Chiang, premiata con un Nebula, nel 1990. Se giacesse lungo la piana di Shinar, ci vorrebbero due giorni a piedi per percorrerla da un estremo all’altro, ma visto che punta verso il cielo, occorre un mese e mezzo di ascesa per raggiungere la cima. Chi sale trascina carri di mattoni che rallentano l’andatura, per questo servono quattro mesi dal giorno in cui un mattone viene caricato a quello in cui può diventare parte della torre. Se un uomo cade e muore nessuno lo piange, ma quando cade un mattone, i muratori soffrono, perché sanno che ci vorranno tanti mesi per sostituirlo.

Tre di questi racconti hanno vinto il Nebula, due il premio Hugo. L’intera raccolta ha conquistato il Premio Locus. L’autore per primo cerca di mantenere un’altissima qualità narrativa. Non ha esitato a ritirare dalle nomination di premi prestigiosi racconti che non ha ritenuto all’altezza dei suoi livelli.

“Capisci”, pubblicato per la prima volta nel 1991, è la storia più vecchia

Lo spunto iniziale viene da un commento estemporaneo di un mio compagno di stanza al college. In quel periodo stava leggendo La Nausea di Sartre, in cui il protagonista percepisce in tutto ciò che vede un’assoluta mancanza di senso. Chissà come sarebbe, si era chiesto il mio compagno, vedere invece solo senso e ordine?

Autore: EffeElle

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