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Il sangue dell’imperatore | Matteo Manenti

Chiudete gli occhi e provate a compiere un esercizio di immaginazione.

Immaginate, per la precisione, che la storia che vi hanno insegnato a scuola non esista, che l’esercito romano non sia uscito sconfitto dalla battaglia di Teutoburgo e che l’Impero non sia mai crollato.

In questo ucronia fantascientifica, Roma è arrivata alle stelle; vecchia di diecimila anni ha continuato a espandersi a dismisura sulla Terra, colonizzando nuovi sistemi stellari, bagnandosi nel sangue di tradimenti, cospirazioni e passioni violente.

L’eroe di questa fantastoria è Marco Antonio, pronipote dell’omonimo antenato e della regina Cleopatra, generale bramoso di gloria, pronto a sfruttare la rivolta per ottenere ciò che gli spetta. Mentre le flotte solcano i neri abissi dello spazio, una catena di eventi precipitevoli porterà politici e militari a competere per il potere, tra intrighi e mezze verità destinate a sconvolgere l’impero nelle sue fondamenta.

Unendo il fascino del mondo classico alla sconfinatezza della fantascienza, Matteo Manenti mette in scena una storia di personaggi avidi e sconfitti, catturati dall’illusione del potere, travolti dalle loro stesse ambizioni, spinti nel baratro di immoralità e sconsideratezza, marchio dell’Impero Romano d’Occidente.

I legionari rimasero così atterriti da quello che videro da riferire, nei giorni a venire, che il loro valoroso generale Marco Antonio era stato posseduto in quella battaglia dallo stesso Marte, Dio della guerra.

L’autore

Giovane scrittore emergente, Matteo Manenti ha pubblicato Idolo di morte, primo volume della trilogia delle menti tormentate ed è autore del racconto Il viaggiatore, pubblicato nella raccolta Trenta racconti italiani: sinfonia polifonica di voci emergenti a cura dell’associazione culturale Il cartello. Il sangue dell’imperatore è il suo ultimo romanzo, che prevede un sequel già in stesura, ma Matteo è anche al lavoro sul secondo capitolo delle menti tormentate.

Grande appassionato dell’opera di Philip K. Dick, che ha contribuito fortemente a influenzare il suo lavoro con i temi della realtà relativa e il degenero della psiche, l’amore per la scrittura di Matteo scaturisce dall’amore per la lettura e dal desiderio di raccontare storie che a lui per primo piacerebbe leggere.

Il sangue dell’imperatore ha la peculiarità di essere stato dedicato ad Alberto Angela; il divulgatore televisivo, infatti, ha il merito di aver ispirato all’autore l’ucronia alla base del romanzo domandando, durante una puntata del suo programma storico, cosa sarebbe potuto succedere se i romani avessero trionfato a Teutoburgo.

Per maggiori informazioni, visitate la pagina Facebook dell’autore.

Lo stile

Il sangue dell’imperatore è un’ucronia fantascientifica, ambientata in un futuro lontano e alternativo, in cui l’Impero Romano non ha mai cessato di esistere, espandendosi a dismisura. Matteo Manenti fonde la fantastoria di stampo dickiano con la rievocazione storica di Valerio Massimo Manfredi realizzando un prodotto nuovo e innovativo, indicato non solo per chi ama la fantascienza, ma per tutti i lettori alla ricerca di intrecci complessi, complotti e passioni, siano essi ambientati nel passato remoto o nel lontano futuro.

Con uno stile immediato, ma che lascia spazio all’introspezione, l’autore tratteggia la psiche del protagonista permettendo una lettura totale dei comportamenti del giovane generale bramoso di potere. L’ambizione di Marco Antonio è infatti il motore degli eventi narrati in questo primo capitolo della saga, quella fame di sangue che farà da fil rouge tra i personaggi, parti diverse e avverse, talvolta sconosciute tra loro, che si intrecciano e si scontrano accomunate da un unico obiettivo: deporre l’imperatore.

Ne Il sangue dell’imperatore qualsiasi forma di moralità viene meno, accantonata in favore della soddisfazione personale e del vortice di passioni senza scampo. Personaggi e lettori si troveranno avvinti dalla sensualità e dalla primordialità di una società millenaria, eppure mossa dagli istinti primordiali dei nostri avi.

Se volete acquistare l’opera di Matteo Manenti, cliccate qui.

Autore: redazione

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