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L’ombra non protegge dalla pioggia | Marco Marchini

Trama

l ombra non protegge dalla pioggiaLucio è un uomo realizzato in ogni ambito della sua vita: è affascinante, ricco e brillante, si lascia guidare dal suo forte spirito imprenditoriale, che gli ha garantito un fiorente commercio nell’alta sartoria, e ha una moglie devota e innamorata, oltre ad essere circondato da tanti amici affezionati e leali.

Sembra che proprio nulla possa scalfire la fortuna di Lucio, almeno finché, alla soglia dei cinquant’anni, una terribile notizia gli sconvolge la vita, disintegrando il suo equilibrio e la serenità della sua famiglia.

A Lucio, infatti, viene diagnosticato il morbo di Alzheimer, una malattia degenerativa che non perdona, destinandolo a un futuro tragico, che lo porterà a prendere decisioni sofferte che lo allontaneranno dai suoi affetti più cari, tranne che dalla figlia Claudia, alla quale cercherà di trasmettere ciò che la vita gli ha insegnato.
Diviso tra i ricordi del passato e il delirio illogico della malattia, Lucio si lascia andare a relazioni sterili e insensate.
Sempre più fragile e alla mercé degli eventi, rischia di essere completamente sovrastato dal senso di inutilità, finché l’appoggio di Franco, l’amico di sempre e l’incontro con Elena, torneranno a fargli acquisire fiducia in se stesso e in un futuro migliore, per quanto incerto. Ma chi, più di tutti, resterà accanto a Lucio, tentando di restituire l’equilibrio perduto a tutti i componenti della sua famiglia, è Ermes, medico e anch’egli amico d’infanzia, che conosce bene i confini tra cura, speranza e accanimento e scopre ben presto che forse non tutto è perduto. Tuttavia manipolare il cervello non è facile e le conseguenze che potrebbero derivarne sono davvero imprevedibili.

“Lucio rimase fermo in mezzo alla stanza, perplesso. Si rivolse di nuovo a Elisa:
– Io sono molto felice di vederti e tu non mi saluti neanche?
– Lo sai che non voglio più vederti Lucio, mi fai paura.”

L’autore

Marco Marchini è nato nel 1957 ed è un Medico Neurologo che esercita la sua professione presso l’Ospedale di Mantova. È sposato con Luciana e ha una figlia di nome Francesca.
Ama profondamente il suo lavoro, che svolge con passione da molti anni, con l’intento di migliorare le condizioni di vita dei suoi pazienti, ma anche con la consapevolezza che non tutto ciò che accade loro può dipendere esclusivamente dalla sua volontà.
È solo così, infatti, che, superando perdite e delusioni, un medico e uomo può fare della propria professione e della propria vita una missione al servizio degli altri e una fonte di speranza e serenità per se stesso e i propri cari, rialzandosi ogni volta, dopo ogni apparente sconfitta.

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Lo stile

Profondamente legato alla potenza narrativa di Hemingway, che costruisce i personaggi sia attraverso i loro punti di forza, sia attraverso le loro debolezze, lo stile di Marco Marchini è introspettivo ed elegante e segue varie correnti, strutturando il racconto in modo dinamico e vibrante.

Accanto agli avvenimenti che sconvolgono la vita dei personaggi, infatti, l’autore focalizza la propria attenzione soprattutto sui rapporti che li legano, analizzando, da una parte, le relazioni familiari, dall’altra quella medico-paziente, due realtà apparentemente distaccate, ma che hanno bisogno di interagire tra loro, nel tentativo di ripristinare gli equilibri perduti.

Accanto a Hemingway, sono molti gli autori che hanno contribuito alla formazione letteraria di Marco Marchini, come Kafka e Stevenson, entrambi importanti letture per l’intento di ricreare la trasformazione interiore tipica dei personaggi di Marchini, nel bene e nel male, con l’obiettivo di non cadere nel vortice nero della malattia.

L’autore, dunque, racconta emblematicamente che chi viene colpito da un morbo come quello di Alzheimer, spesso preso come una condanna a morte, può affrontare questa tragedia, senza tralasciare nessun aspetto della propria vita in questa discesa verso l’inferno che non deve, tuttavia, privare nessuno della propria dignità.

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Autore: redazione

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1 Commento

  1. Un libro che ti fa entrare in punta di piedi nella dinamica familiare là dove la malattia coinvolge tuttii i suoi componenti. Fino alla fine la trama riesce a tenere col respiro sospeso. Sicuramente da consigliare

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