Mi chiamo Martina, ho sedici anni e sono lesbica|Alessio Gozzi. - RecensioniLibri.org Mi chiamo Martina, ho sedici anni e sono lesbica|Alessio Gozzi. - RecensioniLibri.org

Mi chiamo Martina, ho sedici anni e sono lesbica|Alessio Gozzi.

Trama

CopertinaAlessio Gozzi firma il suo esordio editoriale con un romanzo sin dal titolo molto diretto: “Mi chiamo Martina, ho sedici anni e sono lesbica”.
Con un boccone dolce-amaro l’autore serve un vortice puro di sentimenti privi di fronzoli retorici; del resto per scattare una vera fotografia bisogna scendere a compromessi con il volto più crudo della realtà, inscindibile alter ego del buono che la vita ha da offrire.

Nella “Milano da bere” Martina è una sedicenne in piena crisi adolescenziale: trascorre le giornate in solitudine, respingendo ogni dialogo con la famiglia e condividendo i suoi tormentati pensieri soltanto con la fidata amica Valérie.
In fuga dal pregiudizio, Martina trova conforto e riparo nel proprio diario. Per combattere le proprie fragilità, intraprende un personale cammino, alla ricerca di quelle conferme che possano affievolire i macigni insostenibili della sua giovane esistenza.

A quell’età, però, si è davvero pronti a tutto: è così che, priva di una guida, la ragazza entra nella spietata rete di gestori di discoteche di Milano, iniziando a vendere il proprio corpo; palcoscenico, il cubo, l’unica postazione che la fa sentire migliore e interessante. Quello è però un trono pericoloso per una principessa smarrita e disorientata in un reame di perversione: Martina sviluppa un rapporto morboso con il sesso e la propria sessualità, prima concedendosi a uomini insaziabili, per poi maturare un interesse per le donne.
Non sarà semplice ammettere a se stessa l’evidenza della propria omosessualità, soprattutto se pungolata dall’improvvisa attrazione carnale per l’amica Valérie: quest’ultima sarà la vera ancora di salvezza, la ragione per rialzarsi dall’abisso in cui è sprofondata. Insieme al sostegno della giovane suora Rebecca e di pochi amici fidati, Martina comprenderà finalmente quanto l’essere amati sia molto distante dal concedersi senza freni.

L’autore

Alessio Gozzi nasce a Reggio Emilia, città in cui vive tuttora. Il suo amore per la scrittura si palesa fortuitamente e quasi per un bisogno naturale: portare alla luce attimi, situazioni sfuggenti che la vita inaspettatamente regala, e condensarli in inchiostro, sottraendoli al dimenticatoio del tempo.
Le sue pagine si propongono in primo luogo come un fedele ritratto della quotidianità, fotogrammi che raccontando momenti possono essere sempre rievocati e riproposti. Non è forse questo uno dei più bei pregi della scrittura?
Dalla sua dichiarata adesione al vero deriva l’interesse per tematiche attuali come quelle affrontate nel suo romanzo d’esordio, la cui narrazione si impreziosisce di attimi di intima follia: il risultato è un quadro veritiero e stuzzicante, scrupoloso nei dettagli.

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Lo stile

Il romanzo di Alessio Gozzi si inserisce nel filone del genere erotico, sebbene si componga di molteplici richiami al sociale: proprio per queste sue tendenze, può essere definito un moderno viaggio di formazione che prende le mosse da una realtà molto diffusa ma ignorata poiché scomoda.

Ed è proprio questa fune solida con il reale il punto di forza dal quale l’intera storia trae vantaggio: temi come l’isolamento causato dall’ossessione per i social media, l’omosessualità, il sesso facile vissuto con estrema leggerezza dai ragazzi, con alcune delle più indesiderate conseguenze come l’omofobia, il bullismo e il razzismo dilagante sono ormai questioni da non poter più trascurare. Voltare lo sguardo altrove significherebbe ripudiare la natura di questa stessa realtà alla quale apparteniamo, che non è sempre rosea ma evolve insieme agli uomini stessi, con i loro pregi ma anche e soprattutto con i difetti.

Attraverso questo viaggio introspettivo fatto di un’umanità che non si riconosce più, l’indagine culmina sempre nell’amore: è questo il bottino su cui scommettere. In linea con ciò, il linguaggio dell’autore è diretto e franco, scorrevole e pungente: nel trionfo dell’apparenza e della finzione ciò che conta è arrivare dritti al cuore per liberarlo. La protagonista Martina prova sulla propria pelle l’effetto di questa trasformazione, combattendo alcuni tra i più inarrestabili nemici: la droga, l’alcol, l’anoressia. Da vera guerriera saprà curare le proprie ferite con nuove consapevolezze e con un bagaglio di vita doloroso ma prezioso: eccola finalmente la sua guida, se stessa.
Un romanzo per tutti coloro che senza pregiudizi vogliono avvicinarsi alle storie di chi si è smarrito ma con tenacia ha ripreso la bussola in mano per proseguire a testa alta.
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Autore: redazione

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