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Il messaggio segreto delle foglie di Scarlett Thomas.

Il messaggio segreto delle foglieInizio la recensione de “Il messaggio segreto delle foglie” con una doverosa premessa.

Conoscevo la fama di Scarlett Thomas, ma non ne avevo mai letto nulla, per cui ho iniziato il suo nuovo romanzo senza aspettative o preconcetti. A questo punto mi vien da dire: “Beata me!” perchè i fans della Thomas non sono rimasti molto entusiasti di quest’ultimo romanzo. E non hanno tutti i torti: tra tutti, non spicca un personaggio principale del quale potersi innamorare o per il quale iniziare a tifare, perché ognuno è importante e indispensabile ai fini della storia. Inoltre, personaggi sono davvero tanti, con storie che si accavallano e intrecciano;  perché, alla fin fine, sono tutti imparentati tra loro.

Tra chi beve troppo, chi mangia a dismisura, chi ancora non ha trovato il suo posto nel mondo, cerca di farsi strada la storia di quest’intricato marasma che viene a crearsi quando Oleander muore e lascia in eredità ai propri nipoti, figli e fratelli Namaste House, un centro yoga per gente famosa. Ma in realtà, la vera eredità è un misterioso segreto. Ecco qual è il problema delle quarte di copertina che riassumono con la trama il contenuto del libro. Ci si creano delle aspettative che non sempre vengono poi a ritrovarsi e saziate tra le pagine e si finisce per perdere il vero senso di un libro.

Io l’ho trovato molto delicato e introspettivo, anche se un po’ destabilizzante. Sono sempre stata abituata (dagli autori che leggo di solito) a una suddivisione del racconto in capitoli: questo è un modo che mentalmente mi “tranquillizza”, perchè è come darsi un obiettivo giornaliero. Vabbè, ma questo è un mio atteggiamento alla lettura che forse le persone normali non capiranno. Comunque sia, in questo libro scordatevi capitoli, sottocapitoli o altre cose simili, perchè c’è sì la divisione in cinque parti principali ma tra essi il discorso è continuo. Ho notato che in tal caso la narrazione in terza persona appesantisce il tutto, perché si fatica a entrare in sintonia con questi protagonisti dai nomi stravaganti (che già così sono difficili da ricordare); in più, i continui salti temporali durante la descrizione di una scena o di un ricordo, fanno spesso perdere il filo del discorso e non nego che molte sono dovuta tornare indietro nella lettura, per capire i soggetti del dialogo. Questo però è un limite mio: quando incontro dei nomi inusuali spesso fatico a capire anche se tratti di uomini o donne.

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Sicuramente questo non sarà un libro per tutti, ma certamente per quei lettori che sapranno andare oltre allo stile a cui fino a ieri la Thomas li aveva abituati: senz’ombra di dubbio quello presentato in queste 330 pagine è un romanzo molto più maturo e introspettivo dei precedenti, che ben riesce a descrivere la mancanza di accettazione verso se stessi o all’interno della società; si fa di tutto (e a volte perfino troppo) per essere accettati dagli altri, soprattutto dal persona che amiamo. Ecco di cosa parla libro: della fragilità delle persone che lottano ogni giorno per ricevere quel sorriso tanto sperato. E parla di droghe. Quelle droghe che, insieme allo yoga, dovrebbero aiutarci a farci trovare la pace. E di sesso. Beh, direi che su questo, l’argomento è fin troppo trattato!

Quindi se per il Natale, volete ricevere o fare un regalo insolito, con questo libro avrete fatto centro!

Autore: Samanta Di Giorgio

Originaria di un paesino della Basilicata. Ho scoperto il piacere della lettura tardi e, combattuta tra cartaceo e digitale, amo i romanzi rosa da batticuore, i thriller che mozzano il fiato, gli horror che tolgono il sonno, i fantasy e le graphic novel che mi risvegliano la creatività, e i classici, che reputo indispensabili.

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