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Se una notte d’inverno un viaggiatore. Un romanzo in dieci romanzi.

Se una notte d'inverno un viaggiatore - Italo CalvinoEccoti, lettore, con in mano Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino. Sei pronto ad aprire il libro, immergerti nella lettura e farti trasportare nella storia e dalla storia? Sarà bene che tu faccia attenzione, però: questo libro non è come tutti gli altri che hai potuto leggere finora. Questo è un libro sui libri, un romanzo che parla di (e che è composto da) altri romanzi. Un’opera di cui, paradossalmente, il protagonista sei proprio tu: o meglio, il protagonista è un Lettore (uno come tanti, ma che per il fatto di essere al centro dell’attenzione è diventato giocoforza un lettore speciale) che, proprio come te, sta per incominciare l’ultimo romanzo di Italo Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore. Una pia illusione: per un errore tipografico, ahinoi, il libro si interrompe dopo poche pagine. Spinto dalla curiosità e dal fascino dell’opera, il Lettore parte alla ricerca di una copia integra del libro, imbattendosi ogni volta in romanzi diversi da quello che cercava e dei quali, per un motivo o per un altro, non riuscirà a leggere che le prime pagine. Un romanzo in dieci romanzi Se una notte d’inverno un viaggiatore è una continua, disperata ricerca di un libro interrotto. L’opera è composta dagli incipit di dieci romanzi diversi, completamente slegati fra loro, che il Lettore comincerà a leggere durante la sua avventura, senza mai riuscire a finirli. C’è di tutto, nell’opera di Calvino. Ci sono agenti segreti, gauchi col poncho e la pistola facile, maestri zen giapponesi e cadaveri da occultare, c’è uno scrittore che non riesce più a scrivere e strane organizzazione che complottano per creare un mondo di libri apocrifi. E poi, al centro di tutto, ci sono un Lettore un po’ imbranato e una Lettrice misteriosa. Attraverso un uso interessante dei punti di vista (la vicenda principale viene narrata in seconda persona, mentre i vari libri man mano trovati dal protagonista sono tutti in prima persona) Calvino riesce a far immedesimare il lettore in ognuna delle dieci storie, creando una sensazione di piacevole straniamento e di attesa. L’autore gioca con la scrittura (e con noi lettori), ribaltando punti di vista e piani temporali e spaziali, cambiando stili e registri narrativi. Se una notte d’inverno è un libro in cui realtà e finzione si mescolano, e in cui traspare forte l’influsso delle opere di Borges: l’avventura del Lettore è un susseguirsi di situazioni paradossali, dal sapore quasi onirico, mentre le storie narrate nei dieci romanzi sono realistiche, carnali, a volte scabrose. Qualcosa nascosto tra le pagine Calvino definiva Se una notte d’inverno un viaggiatore come “un romanzo sul piacere di leggere i romanzi” – e verrebbe da pensare, leggendolo, che sia anche un romanzo sul piacere di scriverli. Perché qui si ha a che fare, fondamentalmente, con un metaromanzo, che scava all’interno dei meccanismi letterari e tenta di mettere a nudo la natura sfuggente e multiforme della letteratura. Se il protagonista dell’opera di Calvino è un anonimo Lettore, senza altri connotati o specificazioni, è semplicemente perché in ogni libro i veri protagonisti siamo noi che leggiamo. La ricerca ossessiva e inappagata di un romanzo che fa da motore alle vicende è semplicemente una metafora dell’esperienza letteraria. Leggere non è semplicisticamente l’aver raggiunto l’ultima pagina di un libro; leggere, ci insegna Calvino, è un’esperienza che ci rapisce, che ci cambia, è un gioco serio che si alimenta del semplice piacere della lettura. È un continuo rimandare a qualcosa, oltre al piacere di aprire un libro dopo l’altro e di entrare, con esso, in un mondo nuovo e meraviglioso. Di Calvino, quest’anno, ricorre il trentennale della morte. Un motivo in più per leggere uno dei suoi libri più belli e interessanti. Consigliatissimo.

Autore: Stefano Pipi

Classe 1988, una laurea in Filosofia e una lista interminabile di libri da leggere. Entrato nel team di RecensioniLibri.org un po’ per gioco, un po’ per passione, adesso mi scervello ogni mese per decidere di quale libro parlare e per cercare di rispettare le scadenze. Da grande, forse, cercherò di fare lo scrittore.

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